Se a Roma, in Senato, la proposta del limite di mandati per i presidenti di regione ha trovato lo sbarramento di Fratelli d’Italia e Forza Italia, in Friuli l’idea è accarezzata dall’intera coalizione. Non c’è motivo di fare gli schizzinosi, nemmeno cambiare registro, ancorchè l’opposizione richiamasse di nuovo i ricordi di Junio Valerio e il Piano Solo. Questa che entra è la settimana in cui il consiglio regionale approverà (mercoledì) le prime modifiche alle norme sulle comunali: terzo mandato fino a 15mila abitanti e soglia del 40% elettori per vincere al primo turno nei comuni al ballottaggio (il famoso “Lodo-Udine“). In realtà queste sono minuzie rispetto al vero interesse su cui è concentrato l’intero centrodestra friulano. Ovvero il terzo mandato al presidente di regione che libererebbe dal vincolo anche il limite degli assessori ora fissato a due. Una cuccagna insperata se si pensa che, stando così le cose, Rosolen, Bini, Riccardi, Zannier, Zilli, Callari, Roberti e Scoccimarro sarebbero costretti a dire addio, dal 2028, alla giunta regionale. Tecnicamente, per apportare la modifica di una legge elettorale, compreso il terzo mandato, non è un percorso difficile visto che a livello nazionale si lavora per temperare il ricorso al referendum confermativo (adesso bastano 10 consiglieri di opposizione per convocare le urne) e permettere così ad una qualsiasi maggioranza di approvare le modifiche. Pertanto il Friuli, a meno che non si ritorni a discutere a Roma di terzi mandati salva-Zaia, sarà l’unica regione a togliere il vincolo al presidente di regione. Gabole (vedi Campania, legge “non percepita” dagli uffici) delle regioni a statuto ordinario, permettendo. Quindi il centrodestra che si dichiara di voler combattere l’astensionismo, lo favorisce sequestrando lo strumento principe in mano ai cittadini: la scheda del referendum. In quanto alle elezioni i rimbalzi dalla Basilicata raggiungono il Friuli. L’ex assessore alla sanità Sandra Telesca, attaccata ad ogni passo da Riccardi nel 2013/’18 oggi lancia l’áncora di salvataggio al suo successore: “Italia Viva promuove la riorganizzazione su cui sta lavorando l’assessore regionale alla salute Riccardi”. La lettura politica è cristallina: Italia Viva baci e abbracci con Forza Italia. Qual’è la partita? In molti guardano alla confusione che regna in via Bellerio.