Oggi s’inaugura il nuovo bias della viabilità ritagliato a misura ideologica per dare il colpo di grazia a Udine: estensione della Ztl per danneggiare le attività commerciali, riduzione dei parcheggi, disagi incredibili per coloro che la frequentano. Sarà il colpo definitivo che i talebani delle due ruote vogliono tirare a una città già agonizzante di suo. Desertificare il centro urbano significa aumentare le occasioni per i delinquenti. Un primo test si è avuto in questo week end pasquale dettagliato in rete dal security manager Marco Cavalli: “Bollettino furti nelle ultime 48 ore: ladri in una villa in via Petrarca; in 2 appartamenti in centro; 2 auto in una laterale via Planis; un negozio in via mercatovecchio…”. Cavalli non cita le scorribande dei migrantes della casa dell’Immacolata, che ormai non fanno notizia. Nemmeno il fatto che recentemente abbiano sfidato amministratori e forze dell’ordine: Se ci mandate ancora la polizia sfasceremo tutto. Di fronte a questo Far West, il Quadrifoglio, il gruppo civico che si è formato attorno alla figura del sindaco e che annovera un paio di assessori, Gea Arcella e Federico Pirone, ritiene che la “città stia migliorando e che si sta gettando le basi per il suo rilancio. La Ztl valorizzerà gli spazi” (MV del 2 aprile). In quanto alla sicurezza, la retorica sale di livello sfiorando la poesia: “Nell’ottica di collaborazione tra istituzioni e cittadini, si promuove la sicurezza partecipata nei diversi ruoli di comune, questura e prefettura”. Manca solo l’Arcidiocesi. Che solleverà la questione delle bancarelle di fronte alla Cattedrale. Il piccolo mercato di piazza XX settembre, da oggi, sarà trasferito sul sagrato. Uno sfregio alle tradizioni occidentali. Avessero messo una bancarella di fronte a una moschea avremmo dovuto chiamare i caschi blu. Benvenuti in Sudamerica.