Che l’amministrazione Honsell non presenti alcuna garanzia di “tenuta” per il futuro lo si capiva dal contenuto delle linee programmatiche elencate dal sindaco lunedì scorso. Si tratta di un documento adatto più a una sorta di “armistizio” con la sua stessa maggioranza che a un progetto amministrativo.
Siamo alla replica del Prodi 2006, la prassi è la stessa, l’importante è vincere non governare. Le turbolenze di questi giorni, saranno sempre più intense nelle prossime settimane, e chi ne farà le spese saranno gli stessi cittadini che sono stati tratti in inganno da Honsell che, temendo una probabile sconfitta, aveva preso accordi anche con la persona più lontana dal patrimonio culturale della sinistra come Volpe Pasini promettendogli la delega alla sicurezza. E’ come se Veltroni avesse nominato la Santanchè.
Honsell non può durare molto perchè le poltrone e gli incarichi per “compensare” i mal di pancia di tutta la coalizione sono limitate. Del resto nel programma letto lunedì non vi era nessun cenno alla riduzione dei costi della politica. Si tengono assieme solo per un piatto di lenticchie.
Come possa coincidere e combinarsi la sburocratizzazione della macchina comunale con l’introduzione di nuovi uffici, deleghe, ripartizioni, settori di competenze, rimane un mistero. Si è trattato di una solenne predicazione rivolta ai commensali della grande alleanza, che non potrà mai tradursi in misure virtuose.
L’impegno di ridurre gli assessori a otto o sei, doveva essere il primo atto della nuova amministrazione. Non averlo fatto significa solo che Honsell è consapevole che la sua maggioranza contiene un forte connotato di instabilità politica della coalizione più pericolante che Udine abbia mai conosciuto.
Siamo alla replica del Prodi 2006, la prassi è la stessa, l’importante è vincere non governare. Le turbolenze di questi giorni, saranno sempre più intense nelle prossime settimane, e chi ne farà le spese saranno gli stessi cittadini che sono stati tratti in inganno da Honsell che, temendo una probabile sconfitta, aveva preso accordi anche con la persona più lontana dal patrimonio culturale della sinistra come Volpe Pasini promettendogli la delega alla sicurezza. E’ come se Veltroni avesse nominato la Santanchè.
Honsell non può durare molto perchè le poltrone e gli incarichi per “compensare” i mal di pancia di tutta la coalizione sono limitate. Del resto nel programma letto lunedì non vi era nessun cenno alla riduzione dei costi della politica. Si tengono assieme solo per un piatto di lenticchie.
Come possa coincidere e combinarsi la sburocratizzazione della macchina comunale con l’introduzione di nuovi uffici, deleghe, ripartizioni, settori di competenze, rimane un mistero. Si è trattato di una solenne predicazione rivolta ai commensali della grande alleanza, che non potrà mai tradursi in misure virtuose.
L’impegno di ridurre gli assessori a otto o sei, doveva essere il primo atto della nuova amministrazione. Non averlo fatto significa solo che Honsell è consapevole che la sua maggioranza contiene un forte connotato di instabilità politica della coalizione più pericolante che Udine abbia mai conosciuto.