La questione di fondo è una sola: Carenza di personale nel presidio sanitario dell’Azienda Sanitaria del Friuli Occidentale (Pordenonese) e, di conseguenza, si ricorre ai richiami in servizio. Come pagare le prestazioni? La direzione (Tonutti) non presenta soluzioni ma rattoppi che sono condivisi, inaspettatamente, solo da una parte del sindacato. E qui emergono le visioni diverse rispetto alla tutela dei lavoratori e la scandalosa esibizione del direttore generale di far vedere che le RSU (pilotate dalla Cgil che rappresenta uno scarso 40%) sono con lui. La realtà è ben diversa e risiede nelle azioni concrete condotte da UilFpl-Nursind (oltre il 60% di iscritti) rispetto alla tutela dei lavoratori. E si capisce perchè gli incontri sui negoziati per le misure incentivanti al personale dipendente si sono svolti su tavoli separati. Dopo il vertice di conciliazione con la Direzione di ASFO davanti al Prefetto di Pordenone, a seguito del quale UilFpl e Nursind hanno proclamato lo sciopero di tutto il personale del comparto dell’Azienda Friuli Occidentale, oggi si è tenuto un nuovo incontro di contrattazione aziendale dove la Direzione, consapevole di penalizzare i lavoratori ha mantenuto la propria posizione senza trovare un Accordo con le sigle maggioritarie di questa azienda, ovvero Uil Fpl e Nursind che rappresentano oltre il 60% dei dipendenti. Pertanto siamo stati costretti – ricordano i segretari generali Stefano Bressan di UilFpl e Luca Petruz di Nursind a confermare lo sciopero proclamato in precedenza. Stupisce che il sindacato dei pensionati, CGIL, e quello delle “porte girevoli” e dei “Direttori di staff” (Cisl di Cannarsa) si pieghi alle inique proposte del “kartista” Tonutti (vedi leopost) rispetto al personale. O si fa attività sindacale in difesa dei lavoratori o si fanno le capriole. E in UilFpl e Nursind spiegano: «Secondo la proposta aziendale, le eccedenze orarie prodotte dai lavoratori verrebbero pagate esclusivamente dai fondi contrattuali mentre per riconoscere il disagio dei richiami in servizio verrebbe erogato loro un gettone incentivate, sempre pagato dai fondi dei dipendenti. Le sigle UilFpl e Nursind chiedono che oltre al gettone, le eccedenze orarie prodotte dai lavoratori vengano pagate da bilancio sottoforma di prestazioni aggiuntive, ed erogate mensilmente per dare maggior gratificazione agli operatori. Le nostre richieste – ribadiscono UlFpl e Nursind – sono state recepite positivamente sia in ASUGI che in ASUFC, la più grande azienda della Regione. Cosa aspetta Tonutti ad allinearsi alle due aziende capofila? Non è accettabile che vi siano importanti differenze salariali fra lavoratori dello stesso Sistema Sanitario Regionale. Siglare un accordo simile anche in ASFO permetterebbe di utilizzare i soldi risparmiati da bilancio sulle mancate assunzioni, recuperando risorse importanti dai fondi di contrattuali per garantire ulteriori incentivi economici al personale. Per quanto è di nostra conoscenza – ricordano i segretari generali di UilFpl Stefano Bressan e di Nursind Luca Petruz – la direzione aziendale di Tonutti ha respinto le nostre richieste e non intende mettere mano al bilancio preferendo usare i fondi contrattuali dei lavoratori per sopperire alla carenza di personale, questo porterà a una perdita di oltre € 800.000 ai lavoratori dell’ASFO. Se FpCgil sono soddisfatti del contratto integrativo e sui pagamenti dei rientri in servizio per coprire le assenze sui pagamento dei turni aggiuntivi, di tutt’altro avviso sono UilFpl e Nursind. Rileva Stefano Bressan: «Queste misure non guardano ai reali interessi dei lavoratori. Tonutti non ha tenuto conto delle proposte delle sigle maggioritarie dell’Azienda che va oltre il 60%. Le prestazioni in eccedenza devono venire pagate con fondi da bilancio ed erogate mensilmente. Non si possono usare i fondi contrattuali dei lavoratori per sopperire alla carenza di personale. Questo porterà a una perdita di oltre 800mila euri». Va ricordato che, nel complesso, è ben poca cosa che Tonutti si rallegri per il suo accordo che porta la firma delle Rsu. La rappresentanza è composta da una 40ina di delegati per la maggior parte della CGIL che rappresenta pochi iscritti. Ignorate invece le istanze delle sigle sindacali col più alto numero di iscritti. Di questo il direttore Giuseppe Tonutti dovrà rispondere nelle sedi opportune, anche di fronte all’Autorità Giudiziaria. Si fa sempre più grave la posizione del direttore dell’Azienda sanitaria di Pordenone.