Gli alleati non la risparmiano: Questa cosa delle dimissioni e il “sondaggino” organizzato dalla tv “amica” come regalo natalizio al presidente, è un segnale di debolezza di Fedriga e delle Lega clamoroso. Per i leghisti e gli affiliati alla “Lista del Presidente” la mobilitazione via telefono e social è iniziata durante la trasmissione Ring condotta da Ferdinando Avarino ieri sera. Tutti col telefonino a pigiare sul numero accostato al SI. Il conduttore aveva organizzato un sondaggio (privo di valore statistico) sulla domanda: Eliminare il limite dei 2 mandati? circa 4.000 telefonate con l’esito che vedete. Stravince il SI, ovviamente. Ma gli ospiti in studio (Rizzetto, Dreosto e Francesco Martines) raggelano gli entusiasmi presidenziali. Il deputato meloniano ribadisce che la questione “regionali” non può essere separata dalla altre regioni e va “triangolata” con Campania, Veneto e Lombardia. Va trattata livello nazionale”. Il conduttore rimanda in onda un’intervista al candidato “in pectore” (lo afferma Capozzella (5Stelle) a proposito di Alessandro Ciriani) “Il tavolo Fvg va studiato a Roma”. Per Dreosto invece: “Dobbiamo combattere il centralismo romano. Siamo una regione a statuto speciale. Rivendichiamo la specialità del Fvg”. Nel corso della trasmissione su Telequattro sono passate le immagini della conferenza stampa di fine anno di Giorgia Meloni e in sovrimpressione si poteva leggere un suo appunto: “Terzo mandato, non va bene uno sì e uno no”. Cui si aggiungeva una sonora bocciatura per il tm dei governatori. Per ieri sera la mobilitazione pro Fedriga ha funzionato in TV, ma domani è un altro giorno. A cominciare dalle parole di Giorgia Meloni sul Veneto e le impugnazioni di palazzo Chigi. Il vento, in maggioranza, è cambiato. Metti assieme un “piano oncologico”, un interim a Tonutti, una spaccatura in giunta, uno sgarbo all’inaugurazione del presidio di Pordenone e la posizione del capogruppo di Forza Italia alla Camera (NO secco al terzo mandato in accordo con i consiglieri regionali Fvg), si può dire che l’alleanza, in questo primo scorcio di nuovo anno è come un saliscendi sullo Zoncolan o sui colli Romani.