Ora che il problema della sicurezza non è più un tabù per la sinistra e che sono entrate in vigore le norme che facilitano l’espulsione degli stranieri senza permesso, oltre ai nuovi dispositivi che concedono ai sindaci poteri di firmare ordinanze anche in tema di sicurezza urbana, chiedo al neosindaco di Udine di espellere rapidamente tutti gli stranieri presenti clandestinamente in città. A partire dalla decina di profughi africani scoperti casualmente all’interno dell’ex macello. Inoltre auspico che nel prossimo consiglio comunale venga presentato e approvato un ordine del giorno per dotare la polizia municipale di spray e bastoni distanziatori, come avvenuto nella Bologna rossa guidata da Cofferati. A Udine, come a Bologna si è chiuso finalmente un ciclo, quello dell’artificio lessicale, per cui se i leghisti vanno in giro per la città di notte si chiamano “Ronde naziste”, se invece gli esponenti del centrosinistra o sinistra-sinistra adottano il manganello si tratta di un oggetto per “tenere le distanze”.
Infine, per il principio della trasparenza, sarebbe opportuno che il cittadino fosse messo nelle condizioni di conoscere quanti soldi sono stati stanziati e spesi in questi dieci anni di amministrazione Cecotti per i progetti sui Rom , progetti per altro falliti, verso i percorsi di socializzazione poco funzionali e il compito che ha avuto in questo progetto la storica onlus Opera Nomadi, gestita da quarant’anni dall’estrema sinistra.