Giunta Fedriga finisce arrostita dalla calura estiva. Ieri il pasticcio sul mancato “alert” per il maltempo a Grado-Latisana, oggi un fiume di critiche sull’assessore all’ambiente Scoccimarro. Le sue dichiarazioni sul ponte di Dignano (“potrebbe crollare alla prossima piena”) hanno scatenato l’inferno. Il primo passo lo ha compiuto l’Associazione “Intesa Laboratorio Tagliamento” presieduta da Angelo Valvason di Latisana che ha presentato una serie di istanze alle Procure di Udine, Pordenone e Venezia per “valutare le ricadute economiche e ambientali che provocherà la traversa laminante accanto al ponte di Dignano per la creazione di un bacino di espansione in alveo attivo e lo stesso progetto nella zona di Varmo”. Sono seguite le richieste di dimissioni dall’incarico avanzate dal “Patto per l’Autonomia” e oggi di “Legambiente”. Scrive il presidente del circolo di Pordenone, Alessandro Ciriani: “La volontà distruttrice che si cela dietro la supposta necessità di demolire il ponte (di Dignano ndr) per far posto a un’ipotetica struttura con doppia funzione, ponte e traversa, denota una chiara volontà cementificatrice, frutto, evidentemente, di pressioni che vengono dal mondo delle costruzioni più che dalle necessità legate alla gestione della sicurezza per il rischio alluvioni…”. Da rilevare l’aumento dei costi, passato da 39 a 200 milioni.