24 Marzo 2025 - 10:25 am


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ProsciutteriaBidoneria Exxx…Polzive!!! Nel Buco di Dall’Ava da 6 milioni di euri spunta il caso “Piccolo bar” di Udine. Quando il centrodestra di Fontanini-Laudicina lisciava il pelo a Carlo: com’è stata ottenuta la concessione? Le ipotesi di danno erariale da 40mila euri al comune. Il magheggio delle spese detratte dall’importo che gli scappati di casa avevano ignorato. Gli “alert” su leopost. I legali dei creditori: Indaghi la Procura sui comportamenti di Carlo Dall’Ava.

Il centrodestra friulano per esorcizzare la propria incapacità ad amministrare e quella di esercitare i poteri di un mandato popolare (sono bastati 4 ciclisti per mettere nel sacco Vestaglia, 10 assessori e una ventina di consiglieri comunali sull’apertura di via Mercatovecchio), si nasconde dietro una manciata di tavolini colorati di una piazza. In realtà a guardare il caso “ProsciutterieSrl” di Carlo Dall’Ava (buco di circa 6 milioni di euri), viene in mente il “curioso magheggio” cui il sindaco Fontanini, “illuminato” dalla segretaria cittadina della Lega, Francesca Laudicina, aveva messo in piedi per facilitare un affare che puzzava di “bidone” lontano un miglio. Ma non c’è stato nulla da fare. Il resoconto dagli archivi di questo sito di manigoldi: 

Il curioso magheggio dell’assegnazione del bando di concessione del “Piccolo Bar” di Udine era stato ampiamente dettagliato e sviscerato su queste pagine. Era il 2021 e oggi emerge quello che tutti sapevano, e cioè che fra la giunta Fontanini e la “Prosciutteria Srl” di Carlo Dall’Ava si era instaurato un intreccio di relazioni esplicitato anche dall’ex assessora Laudicina che commentò con queste parole le operazioni dell’imprenditore in città: «… il successo della nuova gestione Dall’Ava si vede, da quanto ne so, da come sta allestendo un bellissimo locale (Piccolo bar)». Il magheggio che ha coglionato (inconsapevolmente?) il sindaco Fontanini si è sviluppato sul recupero delle spese sostenute per l’adeguamento del bene. Il bando prevedeva il recupero e le modalità di detrazione dell’importo impegnato. Ovvero: 1.510 euri di affitto/mese cui veniva scorporato l’impegno di 32 mila euri e 760 diluiti nei mesi di affitto. [(1.510,00 x 144) – 32.761,00] : 144 = 1.282,49). La durata della concessione era stata spostata dal 27.12.21 al 26.12.33 come si ricava dalla determina. Se i termini del contratto fossero stati rispettati, il Comune di Udine avrebbe già incassato, dall’inizio della concessione ad oggi (27.12.2021 al 26.02.2024), euro 40.680,58 (1.282,49 + iva x 26). Non è così e, avendo modificato i termini dell’accordo per concedere un “aiutino” all’amico Dall’Ava, il Comune risulterebbe aver incassato solo 7.928,78 euri (6.499,00 euro + iva). Condizionale d’obbligo perché questo incasso avrebbe dovuto rappresentare gli ultimi 4 mesi. Al tempo degli scappati di casa, i clienti più affezionati del Piccolo Bar e “Diemme” erano il sindaco, il suo cerchio tragico e gli esponenti della giunta. Dal che non si è lontani dall’affermare che la Giunta Vestaglia abbia concesso a Dall’Ava e il suo Piccolo Bar notevoli facilitazioni commerciali. Poi è scoppiato il bubbone che era già nell’aria da un pezzo. Resta il probabile danno erariale compiuto dai tragici. Inevitabilmente la Corte dei Conti accenderà un fanale.

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