L’elicottero del Papa è atterrato a Trieste prima delle 8 di stamattina, domenica. Il Santo Padre si è poi recato all’interno del Generali Convention Centre, per rivolgere il saluto ai circa 1200 delegati presenti in sala. Potente il suo discorso: «L’indifferenza è in cancro della Democrazia. Nel mondo di oggi – ha proseguito il Pontefice – diciamo la verità, la democrazia non gode di buona salute. Questo ci interessa e ci preoccupa, perché è in gioco il bene dell’uomo, e niente di ciò che è umano può esserci estraneo». Il Papa ha invitato i cattolici ad assumersi le loro responsabilità: «Non possiamo accontentarci di una fede marginale, o privata. Ciò significa non tanto pretendere di essere ascoltati, ma soprattutto avere il coraggio di fare proposte di giustizia e di pace nel dibattito pubblico. Abbiamo qualcosa da dire, ma non per difendere privilegi. Dobbiamo essere voce che denuncia e che propone in una società spesso afona e dove troppi non hanno voce. Tanti, tanti non hanno voce». La sua visita a Trieste, la prima in 32 anni dopo quella di Giovanni Paolo II, ha concluso la 50/a Settimana sociale dei cattolici italiani, organizzata dalla Cei, che ha avuto per tema quest’anno “Al cuore della democrazia”. Papa Francesco si era po trasferito in piazza Unità d’Italia dove ha celebrato una messa e l’Angelus. Successivamente ripartirà per Roma. Fedriga ha donato al Papa un testo Sacro realizzato dallo “Scriptorium Foroiuliense”.