24 Settembre 2023 - 4:09 pm


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ManicomioLocale Exxx…Polzive!!! Rientrano i venti di crisi a Grado. Cisint, Petiziol e Fedriga spengono le pretese dei Benito Remix. A Colloredo di MA il sindaco è stato condannato dal Tar.

 

Clima sereno e ragionamenti puntuali hanno fatto rientrare, almeno per ora, la crisi in maggioranza nel comune di Grado. Tutto era nato dalle accuse che gli esponenti di Fratelli d’Italia avevano rivolto al sindaco Kovatsch: “Grado versa in uno stato di abbandono”. Alle critiche dei patrioti il sindaco aveva risposto con un gesto eclatante: abbandonati i lavori del consiglio comunale. Oggi c’è stato il tanto atteso vertice a Trieste cui hanno partecipato, fra glli altri, Fedriga, Cisint, Petiziol, Bredeon. Tubetti, Rizzetto, Raffaella Marin, Sara Monferà, Kovatsch, Danese, Bonaldo e Savino. L’incontro è stato sostanzialmente chiarificatore e i convenuti si sono dati l’impegni di ritrovarsi a breve per una nuova revisione. Resta il fatto che l’isola è l’isola e ora si va verso una stagione in cui non ci sono grandi impegni di lavoro. Pertanto conviene tenere ben monitorato il quadro. Più complessa la situazione a Colloredo di Monte Albano dove il sindaco Ovan si è ritrovato con tre consiglieri usciti dalla maggioranza di centrodestra e che hanno contestato le modalità di notifica di un consiglio comunale del giugno scorso. L’ex assessore Tony Rigo, della Lega, ha trascinato il sindaco di fronte al Tribunale amministrativo. Pur se il Tar ha dichiarato il ricorso improcedibile e lo ha respinto, il Comune resistente è stato condannato al pagamento dell’importo di complessivi € 2.132,03, in forza del principio della soccombenza virtuale, che vanno ad aggiungersi agli € 4.948,32 corrispondenti all’impegno di spesa per l’assistenza legale dell’avvocato del Comune Ino Pupulin. “A questo punto – scrive Rigo – l’imprudente comportamento di Sindaco, Consiglieri di maggioranza e Segretario Comunale, tutti tempestivamente preavvisati della nullità della convocazione consiliare, ha causato un danno erariale pari ad oltre € 7.000 che ricadranno sul bilancio comunale, salvo che la Corte dei Conti non intenda prendere provvedimenti a questo proposito richiedendo il rimborso agli amministratori in questione”.

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