Propaganda neonazista su Telegram, negazionisti della Shoah che miravano all’instaurazione di uno Stato etico ed autoritario incentrato sulla “razza ariana”, senza escludere attentati contro la premier Giorgia Meloni. La rete di “lupi mannari”, la Werwolf Division che si ispira ai gruppi delle SS stava organizzando, secondo gli inquirenti, un attentato contro la premier Giorgia Meloni. Ma c’è qualcosa che non torna sui due indagati friulani di cui abbiamo dato notizia nell’articolo precedente. Va precisato che rispetto a Cordenons e Trieste, dove sono stati sequestrati solo dei libri e qualche oggetto che si trova liberamente in commercio, nelle case degli altri indagati la polizia ha recuperato tute mimetiche, coltellacci, parecchi libri di propaganda e una pistola. L’ex consigliere comunale di Trieste Fabio Tuiach si è trovato indagato solo per aver lasciato alcuni commenti su una chat di Telegram. «La perquisizione di Tuiach è stata negativa – ha precisato il suo legale, l’avvocato Nicola Trisciuolo – Fabio è stato appena assolto in Appello per una vicenda simile: commenti sul web». In provincia di Pordenone è stata invece perquisita l’abitazione di Luigi De Carli, cinquantenne di Cordenons. Si tratta di una posizione in corso di chiarimento, in quanto il suo nome sarebbe finito nell’indagine perché il telefonino in uso al figlio 19enne è di sua proprietà. “Sul punto sono già stati avviati ulteriori accertamenti da parte degli investigatori”, ha assicurato il suo legale Andrea Cabibbo. I nomi degli individui raggiunti dall’ordinanza cautelare sono: “Salvatore Nicotra (45 anni) di Granarolo (Bologna), Luca Porta (50 anni di Rho Milano), Simone Sperotto (19 anni) di Thiene Vicenza), Davide Armenise (36 anni Bari), Pierluigi Ciliano (26 anni Palermo), Daniele e Federico Trevisani (37 e 33 anni, di San Benedetto in Val di Sambro Bologna), Andrea Ziosi (37anni) di Bologna, Alessandro Giuliano (51anni) di Galliera (Bologna), Valerio Tellenio (22anni) di Fano (Pesaro), Diego Cavallucci (44anni) di Pescara, Giuseppe Fallisi (76anni) di Ostuni (Bari). L’inchiesta è nata dopo che gli investigatori avevano intercettato contatti tra i “lupi” e i vertici di un’altra associazione sovversiva di stampo negazionista e suprematista. Un gruppo «segreto, composto da pochi camerati validi e fedeli pronti ad agire», che facevano attività di propaganda e reclutamento di «nuovi uomini e donne pronti alla rivoluzione» attraverso gruppi Telegram denominati “Werwolf Division Discussioni” e “Movimento Nuova Alba”, quest’ultimo ancora più ristretto e nato in un secondo momento per nascondere le progettualità più violente e la formazione di “guerrieri”.