Ormai in Friuli da qualsiasi parte di giri, sbatti sul golpe. Una tradizione italiana che irrompe in questa già infuocata campagna elettorale. Dopo Lignano (vedi leopost) è la volta del bis in regione. “Golpe di qua, Congiure di là”. Diego Moretti (Pd), Massimo Moretuzzo (Patto) e Rosaria Capozzi (M5S) temono che la Lega voglia sovvertire le regole del gioco con strumenti poco democratici. La contestazione è legata all’approvazione in commissione al Senato della norma statutaria di abrogazione della possibilità di ricorrere al referendum nel caso di modifiche alla legge elettorale (in questo caso non rientrano le modifiche per le comunali sul terzo mandato). Per l’opposizione «è il primo atto di un disegno chiaro: le carte sono scoperte e il tentativo del Centrodestra di confondere le acque per nascondere il disegno che sta dietro allo stravolgimento delle regole che governano il sistema democratico in Fvg, è ormai evidente e concreto». Cosa vorrebbe fare la Lega col blitz alla camera alta? permettere modifiche al sistema elettorale regionale senza la maggioranza qualificata e senza la possibilità di indire referendum confermativi. Per l’opposizione «Il golpe del centrodestra sullo Statuto per poter intervenire a proprio vantaggio sul sistema elettorale è di tutta evidenza». “Golpe di qua, Congiura di là”. Il ricordo va al film “Vogliamo i Colonnelli” Erano gli anni ’70 e il Maestro Monicelli si prese la briga di descrivere il pericolo golpista per opera dell’estrema destra italiana. Il protagonista è l’onorevole Tritoni (un imbattibile Ugo Tognazzi) deputato della Grande Destra, presieduta dal Segretario Mazzante (evidente analogia con la realtà) decisionista e pronto a tutto pur di arrivare all’agognata presa di potere. Obiettivo: un attentato alla Madonnina del Duomo di Milano e scaricare la colpa sui gruppi extraparlamentari di sinistra, per poi dare vita ad un’escalation di violenza e repressione e rendere l’opinione pubblica favorevole all’avvento di un regime autoritario e monocratico. Non è il nostro caso, ma a furia di “Golpe di qua, Congiure di là”, uno comincia anche a crederci. Va detto che lo scenario golpista matura nell’ambiente leghista dove i vertici nazionali e regionali vedono le prossime elezioni europee come una appuntamento che mette i brividi. Sono richieste coronarie in ordine per via degli alleati che stanno volando nei sondaggi e rischiano di spingere la Lega sotto il 10%. Il che significherebbe non toccare palla per un bel pezzo. Europee con vista sulle regionali in attesa del voto di domenica in Sardegna. Ma il vero nodo è il Veneto dove Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno già detto no al terzo mandato. Con un esito elettorale scarso alle europee, la Lega non potrà blindare il Nordest. Resta solo il Maestro Monicelli.