Il ministro Matteo Salvini, giunto oggi a Trieste per l’evento “L’Italia del Si”, ha assicurato i triestini e il sindaco Dipiazza: “Il progetto è già coperto e sono sicuro che i cantieri partiranno entro l’estate prossima e che decine di migliaia di persone possano muoversi in modo sostenibile entro l’estate 2027, questi i tempi che ci siamo dati”. Dal canto suo, la consigliera regionale de “Il Patto per l’autonomia-Civica Fvg” Massolino, replica: “Oggi è andata in scena la farsa. Il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, evidentemente sempre più isolato sul territorio, cerca sponde a Roma e fa arrivare direttamente il vicepremier leghista ad assicurare che l’ovovia si farà. Se lo assicura Salvini, la cittadinanza potrà tirare un sospiro di sollievo: l’ovovia sarà l’ennesima promessa del ministro che resterà incompiuta. Un’opera – prosegue Giulia Massolino – giudicata negativamente anche dall’Europa, che ha infatti negato i fondi Pnrr a causa dell’impatto ambientale. Evidentemente al Comune di Trieste oggi si sentono meno autonomisti che in passato e hanno bisogno di un ministro da Roma per risolvere la loro incapacità progettuale o avallare la loro visione retrograda e stantia del futuro della città. Un ministro che viene a promettere i soldi che il Comune ha colpevolmente perso al fine di calare un’opera inutile sulla testa della cittadinanza, che è fortemente contraria, come dimostrato in questi tre anni di manifestazioni, raccolte firme e azioni di opposizione”. Per converso, il leader della Lega, rivolgendosi a Fedriga e Dipiazza, ha aggiunto: “Su questa infrastruttura andate avanti, perché è strategica. Ci tengo particolarmente a questo progetto. Mi hanno votato per ammodernare il Paese e questo devo fare”. Come si ricorderà, il progetto, del costo di oltre 60 milioni di euro, che sembrava andasse a carico del Pnrr, è stato bocciato perché non soddisfava i criteri di biodiversità del Pnrr. Questo perché aveva ricevuto parere negativo nella Valutazione di incidenza ambientale (Vinca) di II livello. «Ne consegue – si leggeva in una nota del Mit inviata al Comune – che l’intervento non può avere accesso alle risorse del Pnrr», cui sono preventivati 48,7 milioni sui 62 complessivamente previsti per l’opera. Visto che siamo in Friuli, il ministro non poteva sottrarsi al dibattito sul terzo mandato del presidente Fedriga. “Noi siamo l’unica forza politica dell’alleanza che vota a favore della misura”. E’ vero, gli alleati invece non sentono ragioni, e si poteva seguire l’interessantissimo dibattito di ieri sera a Telenordest nella trasmissione Ring, dove Roberto Marcato (Liga Veneta) e Fabrizio Boron (passato a Forza Italia dalla Lega) se le sono suonate di santa ragione a proposito della candidatura in Veneto dell’altro leghista, Zaia. Per una volta, in Friuli i partiti pedalano e non rimangono in attesa di ordini “romani”. Forza Italia attacca la Lega ad ogni occasione e la prima dimostrazione che l’orgoglio azzurro non è in vendita arriva da Monfalcone: per le comunali nessun accordo con il Carroccio e ci saranno sorprese clamorose. Nella città dei cantieri di nuovo un caso nazionale. ma c’è anche l’autonomia differenziata che arroventa i ferodi della coalizione. Dopo le recenti sentenze, Forza Italia e FdI, che l’autonomia differenziata non l’hanno mai amata, sperano finisca su un binario se non morto almeno moribondo.