Alle 11 piazza della Repubblica era già stracolma di gente. Tutti in attesa di ascoltare colei che si batte da anni per difendere la cultura italica, le tradizioni, le leggi dall’invasione dei beduini. Anna Cisint è diventata la loro icona e la bella Monfalcone delle amate sponde, il simbolo di una preoccupante stagione di sottomissione ai musulmani. Gli isontini, come gli italiani, lo hanno capito e per questo motivo sono accorsi in massa stamattina a difendere l’autrice di “Ora Basta”. Un gruppo di “disturbatori” filo islamici ha tentato diverse volte di interrompere il conduttoire Cruciani e l’ospite Cisint ma senza successo, il pubblico li aveva già squalificati. Cisint, incalzata da Cruciani, ha ricordato che “la legge italiana dev’essere rispettata da tutti. Siamo in uno stato di diritto. La preoccupazione maggiore e’ che quando una legge italiana contrasta con una la legge coranica, la nostra soccombe”. E sul diritto di culto la sindaca precisa: “Il diritto di culto è garantito dalla nostra Costituzione, ma quando diventa collettivo le cose cambiano e deve soggiacere alle norme italiane (vedi le due moschee chiuse per aver violato le norme sulla destinazione d’uso). Le mie priorità sono gli anziani e i ragazzi”. Un fiume di applausi a colei che andrà a comporre il tridente della Lega alle prossime Europee: Cisint, Zannier, Lizzi. In prima fila gongolavano Dreosto, Pizzimenti, Callari e Fasan. A Salvini, che oggi aveva la “Winds of Change” romana, brillavano gli occhi dopo che qualcuno gli ha inviato le foto di Monfalcone. Vitamina friulana per allontanare i raffreddori di Abruzzo e Sardegna. Terminato lo show, la sindaca ha dedicato almeno un’ora e mezza ad autografare i libri che i partecipanti alla “Geografie” hanno acquistato. Mercoledì sarà nella martoriata Udine con Magdi Allam. Ore 18.30 all’Astoria.
In quanto alla sentenza del Tar sull’edificio “Ex Hardi” e il ricorso dell’avvocato della associazione islamica Latorraca, il Giudice ha ritenuto insussistenti i motivi che avevano indotto il Comune a vietare l’utilizzo dell’area esterna (il piazzale) ritenendo che non si tratti di area di cantiere come aveva sostenuto l’Amministrazione Comunale. La replica non si è fatta attendere: “Di fronte alla decisione del Tar, che riguarda il profilo urbanistico della pertinenza esterna, il Comune di Monfalcone, considerando valide le proprie motivazioni, ritiene che ci siano le ragioni per presentare appello al provvedimento”.