LE RIFORME REGIONALI MANDANO IN FIBRILLAZIONE LE PROVINCE

Inizio settimana col botto per il quadro di riforma dell’ente regionale. Galasso lunedì ha presentato una bozza interessante per ridurre i costi della politica e per dare un segnale di efficenza all’opposizione. Prontamente Moretton fa il grillo parlante.
La bozza. Galasso propone la riduzione dei consiglieri, allungamento dei tempi di riscossione della pensione, allungamento dei tempi di versamento ma, il sale sta nella coda…, la riduzione degli assessori esterni. Da 10 a DUE. Che significa? Apparentemente una normale proposta balneare, sotto sotto invece, si tratta di una riforma che potrebbe scatenare tutta una serie di sconvolgimenti negli assetti giuntali delle province regionali, a partire da quella di Udine.
Qui sta il nodo per cui Fontanini domenica ha cinicamente “scaricato” Riccardi, e qui si gioca la partita degli assessori esterni in regione. Ricadute di natura strettamente “politica” anche a Palazzo Belgrado. Tuttavia il vivace fermento è confermato dalla presa di posizione che il sindaco di Gorizia ha compiuto ieri sul tema dell’abolizione. Una presa di posizione che ha trovato il totale disaccordo col delfino Ziberna, futuro candidato a sindaco di Gorizia.