16 Marzo 2025 - 8:12 am


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LA TOP TEN DEL TOTUS POLITICUS FRIULANO IN DISCUSSIONE VENERDI’

Al netto delle puntuali considerazioni che Folli squaderna nel “sole” di oggi, la questione del politico di professione investe, rulla, frana anche nella piccola porzione orientale d’Italia. Se Veltroni compie il “beau geste”, D’Alema tenta di schivarlo, Bindi non molla, la Turco invoca lo statuto, Finocchiaro va in depressione. Insomma, in pochi seguono zio Uolter. 

Venerdì a Uddine il coordinatore regionale di ciò che rimane del PDL, convocherà i sindaci e un guru del sondaggismo nordestino, per pianificare l’azione politica in vista delle reggionali. 
I  sindaci, i sindaci sono un bel patrimonjo, sono i fari, le sentinelle di una comunità in angoscia, in preda ai conti fatali della bolletta della luce o dell’abbonamento dell’autobus. Sono gli unici che hanno una scadenza perentoria. 2 mandati. Tertium non datur. 
Venedì sera nel dopo Renzi, c’è stata una piccola riunione di primi cittadini friulani. Tanto per guardarsi in faccia e per capire se anche nel vorticoso centrodestra friulano il limite dei due mandati in regione sia discutibile.  Per dire, Franco Baritussio? Dal Mas? Blasoni? Luca Ciriani? A. Pedicini, D. Galasso? Piero Camber? Perchè farsi superare dalla sinistra di zio Veltroni? Non è forse nelle corde del centrodestra il liberismo reganiano, quello del meno stato più mercato, quello che si oppone alla politica assistenzialista di sinistra?
Lo slancio in favore di un centrodestra autonomista, liberale, commerciale, scattante, meritocratico come si usa dire…, potrebbe partire da qui.  Dai sindaci che con 2000 euri al mese devono fare i conti anche col rimborso della benzina. 
CHANGE, e che la risposta non sia nel vento.

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