Consiglio comunale rovente quello che si è svolto ieri sera a Trieste. Al centro del dibattito le modalità di gestione, pubblico-privata, dell’asilo di Roiano che sorgerà al posto dell’ex caserma della Polstrada. Il costo dei servizi, educatoiri pedagogici, e la funzione dell’amministrazione pubblica che, nel caso delle famiglie e dei servizi ai fanciulli, il centro-destra dovrebbe mettere al primo posto. L’opposizione incalza sul tema storico e l’ex assessora all’educazione tira fuori il curriculum personale per ricordare la sua coerenza politica e che non prende lezioni da nessuno. «Sono l’unica della maggioranza ad intervenire. Cito la mia vita personale – ricorda Brandi – Ho cominciato a fare attività politica da giovanissima, nelle file del Fuan (Il movimento studentesco di estrema destra estromesso da alcuni atenei) in anni che erano difficili, quelli di piombo, quando si usciva di casa e probabilmente qualcuno rientrava in cattive condizioni. Dopo il Fuan ho, coerentemente prosegiuito col Movimento Sociale Italiano di cui sono molto orgogliosa di aver militato perché c’erano dei monumenti in quest’aula, Giorgio Almirante seduto di fronte a Marco Pannela (si fece eleggere in Consiglio per contestare il trattato di Osimo Ndr), seduti uno di fronte all’altro. A livello provinciale c’erano Sergio Giacomelli e Almerigo Griz. Sempre per la mia coerenza politica – tuona la consigliera di Forza Italia – quando l’Msi confluì in Alleanza Nazionale, ho scelto di andare in AN. e quando AN è confluita nel Popolo della Libertà, sempre in nome della mia coerenza, sono, confluita nel Pdl. Quando il Pdl si è sfasciato ed è rimasta solo Forza Italia, sono rimasta in Forza Italia. Ma voglio dire – replica Brandi: Io non mi intimorisco di nessuno in questa aula. Diffido qualunque persona a stabilire qual’è la mia collocazione, perché è frutto della mia coerenza politica. La stessa che si muove su questa delibera. Non sono io che ho abdicato alla vocazione sociale della destra, qualcuno dovrebbe fare il mea culpa. Non abbiamo mai svenduto i servizi educativi del comune». Alle tre di notte, la maggioranza aveva chiesto la sospensione dei lavori.