IL RIGORE DI CICCIOBELLO DA POZZO NON GUARDA ALLA TRAVE

Cicciobello non è Rutelli, ma il presidentissimo Da Pozzo, Camera di Commercio di Udine, Unioncamere, Confcommercio, Confidi, Consorzi, agenzie, fondazioni teatrali, fondazioni bancarie, mediocrediti. Insomma un assortimento di poltrone da far invidia al collega Paoletti di Trieste. Al 5° piano di uno dei mastodontici edifici della Camera di Commercio di Uddine, si pensa, si fa tardi, occorrono iniziative scaccia-crisi. Costo del lavoro, benzina, durata delle cause civili (giudici?), incassi delle aziende, iva a credito, infrastrutture, articoli 18.  Macché.  Dopo l’expliot di Stella di sabbato scorso, la CCIAA pretende un giudice! e un giornale che finalmente non abbia sulle croste il padrone. I carboni sono ardenti.  Zappatori giudice, Monestier centravanti di sfondamento. Corte dei conti, partecipate. Ah! le partecipate.  Monestier parla accorato, la mano destra sul tavolo e la sinistra sul mento. Da Pozzo suda, rifiuta l’acqua, ma non il fazzoletto, il tessuto di ottima fattura della giacca è perfino troppo per la stanza stipata e calda. La  camicia è abbottonata fin sul pomo d’Adamo. Lo show!  Insomma il presidente della CCIAA  di Udine alza il grido, un lamento si leva da piazza Venerio. Troppe partecipate!  Zappatori a  un certo punto prende paura! teme che qualcuno gli ricordi la sentenza della consulta di jeri.  Quella che ha bocciato la riduzione dei compensi per la casta dei giudici. Tuttavia si fa sera e  cicciobello sorvola sulla trentina di incarichi che il generoso statuto della CCIAA gli offre. Fra i quali molti nelle partecipate regionali e provinciali. Tant’è che alla fine Cicciobello sussurrò: “il mio è un rigore in…formale…”.