E’ un passaggio interessantissimo della geopolitica regionale quanto sta avvenendo in queste settimane. Il peso dell’assemblea regionale quando si toccano interessi triestini diventa determinante. La reintroduzione delle circoscrizioni con minacce di rivoluzioni consiliari da parte dei 4 triestini rivela che il partito della spesa pubblica vive e vegeta a Trieste e sta nel PDL, malgrado i suggerimenti dello SPIN fogliante . Lo scontro si fa più acceso quando si tocca la candidatura a sindaco. Berlusconi si è permesso di fare un nome, i camberiani si sono risentiti, DIPIAZZA lancia Ravidà per evitare di finire nelle foibe.
Non è finita perchè le cronache triestine danno conto di un ricatto scomposto del vicensindaco di Trieste Lippi a proprosito del probabile cambio di sede della FIGC da Trieste a Palmanova.
«Se fossi nei dirigenti delle società triestine ritirerei le squadre dai campionati, quanto meno da quelli giovanili». Insiste il vicesindaco.
Se uno volesse di occasioni per riportare Udine al suo naturale baricentro politico della regione ne avrebbe a volontà. Se non ora quando?