Arriva improvviso l’annuncio di Conte. Ecco cosa ha accadrà entro fine aprile
Entro la fine di aprile il Movimento 5 Stelle sottoporrà agli iscritti una decisione cruciale per il futuro del partito: il superamento del limite del doppio mandato. Una regola simbolo dell’identità originaria del M5S, ma ormai da tempo al centro di un acceso dibattito interno. Il voto, che si svolgerà come da tradizione in modalità telematica, è stato annunciato in più occasioni e ora – secondo fonti vicine al vertice – sarà finalmente calendarizzato, probabilmente nel periodo compreso tra il ponte del 25 aprile e quello del primo maggio.
Il nodo è diventato sempre più urgente, anche in vista delle prossime elezioni regionali e amministrative. In particolare, pesa sulla possibile candidatura in Campania di Roberto Fico, ex presidente della Camera, considerato il nome più forte per rappresentare il Movimento all’interno del campo largo progressista. Ma Fico ha già svolto due mandati parlamentari e, allo stato attuale delle regole, non potrebbe ricandidarsi senza una modifica dello statuto o una deroga formale. Dal doppio mandato al mandato “flessibile”.
Il principio del doppio mandato, stabilito in origine da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, nasceva come argine al professionismo politico, in linea con lo spirito anti-casta che ha segnato la genesi del Movimento. Nel tempo, tuttavia, questa norma è diventata motivo di tensione interna: se inizialmente garantiva il ricambio, oggi molti la considerano un limite ingiusto alla valorizzazione delle competenze acquisite.
È stato il processo costituente del 2024 – lanciato da Giuseppe Conte all’indomani dei risultati deludenti alle politiche e alle regionali – a rimettere mano alle fondamenta del Movimento. Dopo aver ridefinito la collocazione politica nel campo progressista, ma in posizione di autonomia, e dopo aver archiviato la figura del garante Grillo, il M5S ha avviato una riflessione collettiva sul tema dei mandati, culminata in una prima consultazione online a quesiti multipli nel novembre scorso. Da quel voto, però, non è emersa una linea univoca, lasciando a Conte il compito di mediare tra le diverse sensibilità. Conte: no al carrierismo, sì alla flessibilità ragionata
Giuseppe Conte ha più volte ribadito di non voler cedere alla logica del “carrierismo”. Secondo l’ex premier, mantenere un principio di rotazione è essenziale per non snaturare la vocazione originaria del Movimento. Tuttavia, ha anche riconosciuto la necessità di trovare un equilibrio che consenta di non perdere risorse preziose e figure di spicco già formate.
La proposta che sarà presto votata dagli iscritti prevede un compromesso: il divieto di tre mandati nella stessa istituzione dovrebbe restare, ma sarà possibile sommare due mandati parlamentari con uno locale (comunale o regionale), o viceversa. Una regola già sperimentata in passato con la cosiddetta “deroga del mandato zero”, applicata ad esempio a Virginia Raggi durante il suo passaggio da consigliera a sindaca di Roma.
Il caso Campania: Fico in attesa. È proprio questo passaggio regolamentare che potrebbe sbloccare la situazione in Campania. La candidatura di Roberto Fico, considerata centrale per rafforzare l’identità del M5S nel Sud e rilanciare l’alleanza progressista, è appesa al voto. Fico è stato il primo a intervenire ufficialmente alla manifestazione pacifista del Movimento il 5 aprile scorso, segnale evidente del suo ruolo strategico nel nuovo corso contiano. Il voto sul terzo mandato rappresenta un ulteriore banco di prova per la maturazione del M5S. Dopo l’uscita di scena di Grillo e la stabilizzazione della leadership di Conte, il Movimento è chiamato a ridefinire sé stesso in un contesto politico sempre più competitivo, dove la coerenza con i propri valori fondativi deve convivere con la necessità di governare, allearsi, selezionare classe dirigente. Se passerà la linea contiana – apertura controllata, flessibilità ma non automatismo – il M5S si doterà di un assetto più pragmatico, capace di conciliare etica e strategia, idealismo e continuità. E soprattutto si metterà nelle condizioni di affrontare le prossime tornate elettorali con figure di spessore, senza rinnegare le proprie radici. Il futuro, ancora una volta, sarà deciso da un clic.