Nellla giravolta di conferme, smentite, correzioni e decisioni rispetto allla sanità goriziana leopost chiede aiuto ai saggi che, dopo le dichiarazioni dell’assessore Riccardi (“Nessuna chiusura”), puntualizzano: Da Ansa:”Sulla sanità del FVG, in particolare del Goriziano”.
C’è un intervento dell’assessore alla salute, ormai da maggio 2018, che riguarda, oltre alle solite spine del Piano oncologico, l’apertura delle Case di Comunità previste e finanziate( in conto capitale perché siamo esclusi dal finanziamento della spesa per il maggior personale che a livello nazionale cuba circa 1,450 mld di €,) interviene sulla polemica della chiusura della Cardiologia a Gorizia.
Ecco in sintesi le affermazioni o il titolo: “Riccardi, sei Case di comunità entro 2025 in Fvg* Riccardi, sei Case di comunità entro 2025 in Fvg
Assessore, priorità Piano oncologia. Cardiologia Go non chiude. ma i saggi non la bevono e ricordano che all’università t’insegnano a leggere i documenti ufficiali, poiché verba volant, scripta manet: “Leggo che le linee annuali di gestione dicono, anzi in termini tecnici, dispongono che le degenze cardiologiche e anche l’Utic, di Gorizia sia spostato a Monfalcone. (Vedi Dgr 1964/2021). I saggi sostengono che “se l’italiano non è una lingua a geometria variabile, si può affermare due cose, alternative tra loro, ovvero :
a) le linee annuali di gestione sono sbagliate (classico refuso del burocrate quasi omonimo del centrocampista dell’Udinese) e quindi una successiva DGR sanerà il refuso con buona pace di tutti e della comunità goriziana;
b) le linee annuali di gestione sono corrette e quindi la Cardiologia di Go non chiude solo per le prestazioni ambulatoriali, mentre le degenze cardiologiche, cioè i posti letto, incluse quelle Utic saranno trasferite a Monfalcone, come paventato dall’ex primario di Cardiologia di Gorizia che evidentemente conosce l’italiano. Basta essere chiari, l’essere troppo coinciso a volte non aiuta a non capire o a non voler fare capire.
