Due anni fa i carabinieri del Nas avevano sequestrato 53.120 cosce di prosciutto. L’accusa riteneva che vi fosse stato fatto uso di insetticidi nei saloni di stagionatura delle cosce di prosciutto. E, quindi, il rischio di contaminazione dei prodotti. L’ipotesi di frode in commercio che era stata formulata a carico del legale rappresentante del prosciuttificio, il 79enne Emilio Sassi, residente a Colorno (Parma), del suo direttore, il 37enne Uli Gubiani, di Gemona del Friuli e la società. Ricorso per cassazione rigettato.