Con lentezza sudamericana è in corso lo spoglio per le regionali in Sardegna. A quest’ora si è giunti a circa metà sezioni spogliate e la fiammata di Alessandra Todde si è già spenta. Sta andando invece di gran carriera il candidato del centrodestra col timbro Giorgia Meloni, Truzzu detto “Trux”: 46,2 contro 44,6. Finisse così la partita nell’isola, Fratelli d’Italia blinderebbe ancora di più la primazia all’interno del centrodestra con rivendicazioni territoriali estese nelle altre regioni al voto, vedi il Veneto. E qui inizia il travaglio destinato a toccare anche il Friuli Venezia Giulia. Il sistema elettorale delle europee non permette mascherature di coalizione ognuno corre per sé. Ed è per questo motivo che servono candidati con un buon bagaglio di preferenze che devono combinarsi con il voto di lista. Un’eventuale vittoria del “Trux” in Sardegna metterebbe le ali al candidato friulano Alessandro Ciriani fra i favoriti per Bruxelles, mentre per la Lega, con percentuali attorno al 10% basso, le probabilità di elezione per le candidature di Cisint (eventuale) e Lizzi sarebbero ridottissime. I conti li fanno in Veneto che insistono per la candidatura di Luca Zaia (i giovani non hanno 150mila euri da investire per la campagna elettorale) come portatore di voti alla lista. Ed è in quella regione che fanno i conti sul fatto che gli eletti della circoscrizione Nordest usciranno dalla regione più popolosa. I favoriti sono: Borchia nel veronese, Conte nel veneziano-trevigiano; Mara Bizzotto a Vicenza e il portavoce in consiglio regionale veneto Alberto Villanova. Si viaggia sulle 30/40mila preferenze. Con l’incognita Zaia che rifiuta ogni proposta di candidatura per una ragione molto semplice: un risultato negativo alle europee rischierebbe di trascinare anche il presidente nel profondo delle percentuali a 1 cifra.