In questi primi giorni di dicembre a Forni di Sopra (Ud) sono apparse le luminarie natalizie e subito sono scoppiate le polemiche, soprattutto da parte di alcuni cittadini che hanno notato, ben illuminata, quella strana scritta in inglese “X-Mas” che sarebbe la forma contratta di Christmas. Se è una consuetudine anglosassone dimezzare la lunghezza delle parole, in Italia la forma dà qualche problema e c’è chi intravede un naturale riferimento fascista verso quella Decima Mas che non esiste più ma che fa ancora scalpore. Soprattutto lungo la val Tagliamento dove quest’anno sono stati celebrati, alla presenza del capo dello Stato, gli 80anni della Zona Libera della Carnia. I residenti attaccano il sindaco Iginio Coradazzi, che in campagna elettorale era rimasto elettrizzato dai Benito Remix, ma poi, con una capriola olimpica, è passato con la Lega (che ha incassato un incarico di componente del Cda dell’Ausir). Il saltimbanco, al suo primo Natale da primo cittadino, finisce sulla graticola: «Sappiamo benissimo cosa vuol dire la scritta in inglese, ma non siamo i soli – tuonano alcuni cittadini – ad aver visto un richiamo alla X Mas e in molti si sono sentiti toccati. Nell’equivoco, era meglio evitare. Questo sindaco ha avvelenato il clima natalizio». Ma quanto ha speso il neo sindaco leghista Iginio Coradazzi per evocare la peste dei regimi totalitari? La maggioranza ha approvato l’offerta economica presentata dalla ditta L.C.D.C. Luminarie Cesario de Cagna di Lecce in risposta alla Trattativa Diretta MePA e di impegnare la spesa complessiva di euro 13.999,50. Peste alpina.