La cacciata di Fiorenza Cedolins, cantante lirica e direttrice di musica e danza del teatrone Giovanni da Udine, sta diventando un caso politico, sociale, patriarcale e di sistemazioni di poltrone, che raggiunge perfino il palazzo regionale di Trieste. L’artista era stata nominata dal precedente Cda (presidente Nistri) il 10 febbraio scorso, assieme a Valerio Roberto direttore artistico di prosa. I due mandati avevano la durata di un anno, fino al 2024. Nel frattempo il centrodestra ha perso le elezioni e la nuova maggioranza ha nominato (settembre scorso) presidente del Cda Vidali e consiglieri Pietro Petrucco e l’equilibrista Martina Delpiccolo. A 3 mesi dalla scadenza il Cda ha deciso di non rinnovare l’incarico alla Cedolins e l’artista ha minacciato le vie legali per difendere la proprie ragioni. Dal centrosinistra, malgrado le orazioni diffuse in consiglio comunale lunedì scorso in difesa delle donne, nessuna voce si è alzata in favore della povera Cedolins, abbandonata a se stessa. Tuttavia la vicenda ha fatto emergere un retroscena ancor più scandaloso. Mancano i due nomi di area centrodestra da sistemare nel Cda rinnovato. L’assessore Anzil li ha forniti, ma i segretari dei partiti li tengono congelati per metterli sulla bilancia quando verrà il momento della discussione sulla distribuzione dei posti delle partecipate da distribuire. Al centrodestra spettano due consiglieri e la cosa stramba è che i nominati, si troveranno di fronte la consigliera equilibrista Martina Delpiccolo in quota centrosinistra, colei che fino a qualche mese prima riceveva incarichi su incarichi dalla coppia Fontanini-Cigolot del centrodestra.