Un giorno prima che venisse fermato, Elena, la sorella, aveva lanciato un messaggio lacerante alla società: “L’ha uccisa il vostro bravo ragazzo”. Un grido di richiamo alla sorellanza che, fin dal momento della scomparsa di Giulia, aveva urlato sui social che no, quella ragazza non è solo vittima del suo ex violento, possessivo e omicida, ma pesa sulla coscienza di tutti noi. Di una socieltà che, dice Elena, non educa i ragazzi ad accettare un no, a superare la fine di una relazione, a lasciare libere le donne.
Filippo Turetta è stato fermato in Germania vicino Lipsia. Era fermo sulla corsia di emergenza. Forse senza carburante. Era a bordo della sua auto sull’autostrada A9, all’altezza della cittadina di Bad Dürrenberg. Gli agenti tedeschi si sono insospettiti e hanno approcciato il veicolo perché era fermo con i fari spenti, ma in Germania c’è l’obbligo di tenere le luci accese anche nella corsia di emergenza. Ad avvisare i genitori del giovane è stato l’avvocato incaricato dalla famiglia, Emanuele Compagno. È poi arrivata la conferma anche del ministro degli Esteri Antonio Tajani che ha ringraziato gli inquirenti: «Una buona notizia che purtroppo non potrà mai lenire il dolore della famiglia e degli amici di Giulia, ai quali rivolgo le mie preghiere». Secondo le prime informazioni, il 22enne di Torreglia non avrebbe opposto resistenza, anzi sarebbe apparso «stanco e rassegnato». L’ipotesi più accreditata è che la Fiat Grande Punto si sia spenta perché senza carburante e il 22enne in fuga non avesse i soldi per fare rifornimento. Del giovane non si avevano più notizie da una settimana, ma alcune telecamere di sorveglianza e le rilevazioni del targa system ne avevano tracciato gli spostamenti. I tempi di estradizione dalla Germania «in questi casi sono rapidi. Lo ha detto ai giornalisti il ministro della Giustizia Carlo Nordio a margine della manifestazione per Giulia a Treviso. «Io penso – ha proseguito – che sarà questione di pochissimi giorni». Nicola Turetta ed Elisabetta Martini «sono molto scossi per l’arresto del figlio» in Germania. Lo riferisce l’avvocato del giovane, Emanuele Compagno. «Da un lato naturalmente hanno provato sollievo per il fatto ché il loro figlio è vivo – aggiunge – dall’altro li ho sentiti attoniti e molto scossi. Come tutti del resto». La coppia, ha spiegato Compagno, «si trova ancora qui, stanno valutando se partire per Lipsia». Emergono particolari sulle modalità con cui Filippo ha nascosto il cadavere di Giulia. Il giovane non ha lanciato il corpo di Giulia nel canalone di Piancavallo ma lo ha portato in braccio giù lungo il dirupo e lo ha deposto sotto una grande roccia. Infine, lo ha coperto con alcuni sacchi neri che sono stati trovati nei pressi. È l’ultima ricostruzione di quanto avvenuto la notte di una settimana fa.
Luca Zaia ha annunciato il lutto regionale per il giorno dei funerali di Giulia: «Ho dato disposizioni perché nel giorno delle esequie di Giulia sia dichiarato il lutto regionale. Avremo tutte le bandiere delle istituzioni a mezz’asta e l’intero Veneto si stringerà in un abbraccio alla famiglia, gli amici di Giulia, a tutti coloro che le hanno voluto bene. Propongo di indossare non solo il 25 novembre ma anche nel giorno dei funerali il fiocco rosso, divenuto simbolo contro la violenza di genere, e di esporre nei luoghi pubblici e privati oggetti di colore rosso».