18 Febbraio 2025 - 5:42 pm


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UffaLaTruffa Exxx…Polzive!!! La Guardia di Finanza di San Giorgio di Nogaro (Ud) scopre un giro di false fatture prodotte da un’azienda di manufatti della bassa friulana (Torviscosa) che un imprenditore udinese aveva trasferito a Capodistria. Ricavi non dichiarati e Iva per oltre 6 milioni di euri. Nei guai 5 amministratori di società “satellite” collegati coll’evasore.

Il titolare dell’impresa, un soggetto residente in provincia di Udine e originario della Campania, aveva escogitato il classico schema del trasferimento all’estero (Capodistria, Slovenia) della sede di una società con sede legale in Friuli. L’operazione era funzionale allo scopo di evadere le imposte e nascondere al fisco oltre 5 milioni di ricavi. In pratica l’esercizio truffaldino si compiva con l’emissione di fatture Italia-estero; estero-Italia. L’imprenditore udinese – secondo le Fiamme Gialle – per ottenere indebiti vantaggi fiscali derivanti dalla tassazione più favorevole, si è anche adoperato per costituire fittiziamente all’estero (Slovenia) la sede legale di una sua azienda, invero gestita totalmente in Italia. Il birbante è stato scoperto.   

“Un’importante indagine di polizia giudiziaria per reati tributari è stata condotta dal Gruppo della Guardia di Finanza di San Giorgio di Nogaro nei confronti di un imprenditore che, oltre a gestire un’azienda nazionale operante nella bassa friulana, rivestiva la carica di amministratore in una società fittiziamente localizzata oltre i confini dello Stato. L’esecuzione dell’attività coordinata dalla locale Procura della Repubblica ha consentito di disvelare un giro di false fatturazioni per oltre un milione di euro e deferire all’A.G. 5 amministratori di varie società con sedi dislocate in Veneto ed in Campania per reati di emissione ed utilizzo di documenti per operazioni inesistenti.
Tra i responsabili del sodalizio spicca la figura dell’imprenditore udinese. Dall’esame della documentazione acquisita durante le attività investigative è stato possibile ricostruire l’effettivo volume d’affari prodotto e non dichiarato in Italia dalla società estero-vestita e dunque segnalare agli uffici finanziari competenti all’accertamento ricavi sottratti ad imposizione fiscale per oltre 5 milioni e corrispondente IVA per 1,3 milioni di euroLo schema fraudolento è quello delle false fatturazioni e dell’estero-vestizione societaria”.

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