La minoranza non ci sta a farsi prendere per i fondelli dal sindaco di Udine De Toni. Con un’azione eclatante, pacifica e politicamente efficace compiuta all’inizio dei lavori del consiglio comunale di stasera, i consiglieri hanno esposto dei cartelli con su scritto “Noi non siamo in vendita“. Vedi foto. Il messaggio letto dalla capogruppo Laudicina e condiviso dai consiglieri era rivolto al sindaco De Toni e metteva in evidenza lo sbrego istituzionale che si è venuto a creare con la nomina della moglie di Salmé (Io amo Udine) nella partecipata “ArrivaSpa”. Si legge nel documento: «Con la nomina della moglie, si è venuta a creare un’evidente “Captatio Benevolentiae” del prof De Toni che ha acquisito in maggioranza un ulteriore pezzo della minoranza dopo quello compiuto al ballottaggio con i consiglieri Marchiol e Dazzan, con la promessa di due assessori. E’ di tutta evidenza che l’azione di vigilanza, di garanzia e controllo del consigliere Salmé non potrà più essere quella propria di un consigliere componente della minoranza. Gli interessi in gioco sono evidenti!. Per tale motivo i consiglieri chiedono che si modifichi la collocazione fisica del consigliere Salmé. Si proceda a ricavare al consigliere un nuovo scranno collocato tra i banchi occupati della maggioranza». La vice presidente Palmisciano esprime totale approvazione del documento letto dalla consigliera Laudicina e il presidente Scalettaris, che sostituiva l’infortunata Nassimbeni, assicura che si farà carico di trasmetterle la richiesta dell’opposizione. A tal proposito verrà convocata la riunione dei capigruppo per stabilire le modalità di intervento. Come dicono i tifosi della Lazio: “(Salmé) Nun c’ha diritto”.