24 Marzo 2025 - 4:46 am


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DeToniRibaltoni Exxx…Polzive!!! E’ grigio il cielo sopra Udine. I due fallimenti del candidato De Toni: Il peggior piano strategico delle Università del Nord e il fantomatico “Cantiere Friuli”.

 

Valutazione disastrosa per qualità della ricerca dell’ateneo di Udine nel periodo 2015-2019 in cui il rettorato era guidato da Alberto Felice De Toni. 

Recentemente, in un eccesso di esuberanza elettorale, il candidato sindaco di Udine De Toni, aveva intitolato un convegno sulla viabilità cittadina: “Il cielo sopra Udine”. Forse, inconsapevolmente, mai titolo è stato più azzeccato per stampare le caratteristiche del candidato del centrosinistra. Il regista della celebre pellicola (Wim Wenders, Il cielo sopra Berlino) cui De Toni si è ispirato voleva narrare l’atmosfera malinconica di Berlino Ovest, accentuata dalle riprese in bianco e nero. Come le tinte in chiaroscuro che sfumano sulla figura dell’ex rettore che vorrebbe farsi eleggere sindaco di Udine. Si dà il caso che fra la serie sterminata di incarichi di vertice assunti nelle partecipate pubbliche e private, il candidato sindaco abbia trovato anche il tempo per rivoluzionare l’ateneo udinese. In questo caso il cielo sopra l’Università di Udine è plumbeo: Correva l’anno 2013 e De Toni, allora Rettore dell’Università si era posto l’obiettivo di riformare i dipartimenti che, da 14, dovevano passare a 8. La rasoiata aveva una ragione ben precisa: aumentare la capacità di controllo della struttura eliminando quei dipartimenti a lui più ostili. In pratica il Magnifico rifiutava qualsiasi elemento di opposizione che potesse intralciare la sua smania di potere. La riduzione dei dipartimenti venne pomposamente chiamata come “Piano Strategico” poiché la soppressione dei dipartimenti avrebbe dovuto portare l’Università di Udine nell’empireo italiano della “Qualità della ricerca”. Purtroppo lo scivolone di De Toni fu rovinoso. L’esito della “Valutazione della Qualità della Ricerca” (IQR) nel periodo 2015/2019 relativo all’Università di Udine ha certificato il fallimento del Piano Strategico voluto da De Toni. Il ministero dell’Università e della ricerca aveva pubblicato lo scorso anno sul sito dell’ANVUR  l’elenco dei 180 dipartimenti di eccellenza delle Università italiane selezionati secondo parametri ministeriali e destinati, per i loro meriti, a ricevere un notevole finanziamento straordinario.Tra i 180 prescelti, l’Università friulana si è vista riconoscere solo un dipartimento di eccellenza (tra gli 8), collocandosi nella peggiore posizione fra gli atenei del Nord Italia. Udine si è vista superata da Trieste con 3 dipartimenti; Cà Foscari 4; Verona e Trento 6; Padova 10. Il pessimo risultato dell’Ateneo friulano è ancor più clamoroso poiché il dipartimento del rettore, il Politecnico di ingegneria e architettura (DPIA), è quello collocato in ultima posizione; vincitore è risultato il dipartimento di studi umanistici e del patrimonio culturale. Un risultato, per colui che vorrebbe amministrare Udine, disastroso: L’obiettivo di migliorare la qualità della ricerca non viene raggiunto né a livello di Università, nemmeno nel dipartimento del Rettore che, nelle valutazioni, è finito in ultima posizione. Con queste credenziali, il cielo sopra Udine è perturbato, più nero che bianco, malinconico come il film di Wenders. E non promette bene poiché la prossima puntata relativa alle meraviglie del “Magnifico” saranno quelle del fantasmagorico “Cantiere Friuli”.

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