L’accusa è che Toti avrebbe ricevuto dagli Spinelli 74.100 euro di finanziamenti, erogati soprattutto al suo comitato tra il 2021 e il 2023. In cambio, si sarebbe impegnato a “trovare una soluzione” per privatizzare la spiaggia libera di Punta dell’Olmo.
La Guardia di finanza di Genova ha arrestato il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, tra i fondatori del partito Noi moderati. L’accusa è di corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio. A farlo sapere è stato il procuratore capo di Genova, Nicola Piacente. Attualmente il presidente ligure si trova agli arresti domiciliari, dopo l’ordinanza di custodia cautelare che è stata eseguita all’alba di oggi. Sono indagati per corruzione anche l’amministratore delegato di Iren Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell’Autorità portuale (detenuto in carcere in via cautelare), e l’imprenditore portuale Aldo Spinelli (ora ai domiciliari). Spinelli è anche stato il proprietario delle società calcistiche Genoa e Livorno, in passato. L’inchiesta della Procura di Genova riguarda le elezioni regionali 2020 in Liguria e presunti episodi di corruzione nell’ambito delle concessioni portuali. La richiesta di misure cautelari era stata depositata a dicembre. All’origine dell’inchiesta un sequestro di 570mila euro nei confronti di Signorini, Aldo Spinelli e il figlio Roberto (anche lui indagato), soldi che sono “ritenuti profitto dei reati di corruzione”. Le perquisizioni sono ancora in corso, anche nella sede del Consiglio regionale e nell’appartamento di Toti. Altre nove persone, tra cui il capo di gabinetto di Toti Matteo Cozzani (accusato di corruzione elettorale), hanno ricevuto delle ordinanze. Tra gli indagati c’è un imprenditore nell’ambito del porto di Genova, Mauro Vianello, e il consigliere di amministrazione di Esselunga Francesco Moncada. Ma scorrendo si legge anche che due fratelli, Arturo Testa e Italo Testa, sono indagati per corruzione elettorale aggravata: avrebbero commesso il reato per “agevolare l’attività dell’associazione mafiosa Cosa nostra, segnatamente il clan Cammarata”.
“Il presidente Toti al momento è sereno e convinto di poter spiegare tutto”, ha commentato il suo legale, Stefano Savi: “Sono tutti fatti di cui possiamo dare una spiegazione, perché rientrano nell’ambito di legittima attività di amministrazione. Non si parla di dimissioni. Si sospende dalla funzione e poi vedremo cosa succede. Il processo è ancora tutto da fare”, ha aggiunto. Lo stesso Toti, uscendo dal suo appartamento, si è limitato a dire ai giornalisti: “Non posso rilasciare dichiarazioni, lo sapete”.