Ancorché il presidente Fedriga si sforzi (ieri in conferenza stampa) di tranquillizzare i friulani sullo stato di salute della regione, da ovest a sud petardi e fusette esplodono a ripetizione e coinvolgono settori strategici dell’amministrazione: sanità e turismo. Sulla sanità Fratelli d’Italia ha timbrato la sfiducia all’assessore Riccardi (vedi delibera DG); oggi, Manuel Rodeano (quota Lega), presidente di Lisagest di Lignano, fa altrettanto contro l’assessore Bin sul caso darsena. La nota, consegnata in rete, spiega millimetricamente come sono andate le cose a partire dal Cda del 21 novembre scorso. Puntualizza il presidente: «Questi sono i FATTI: Nel corso del consiglio di amministrazione del 21 novembre veniamo informati dell’”intenzione” della Regione di non bandire alcuna gara, né di ricevere istanze di rinnovo per la Darsena Porto Vecchio ma, con decorrenza 1.1.2025 (sì, avete letto bene, addirittura un mese di preavviso) di affidarne la gestione direttamente all’agenzia regionale per il turismo, Promoturismo FVG, e che una decisione definitiva sarà presa il successivo 9 dicembre. Sconcerto tra i consiglieri che chiedono lumi circa le motivazioni della scelta». Come anticipato su queste pagine, le ragioni della scelta sono così spiegate: «Parole registrate e verbalizzate» ricorda Rodeano: «… SEGNALAZIONI DI CARENZA DI SERVIZI ED INVESTIMENTI…, segue ovviamente animato dibattito. Chi mi conosce sa che ho dedicato 35 anni di attività imprenditoriale alla nautica da diporto, quindi essere colpito proprio lì, laddove pensavo di aver fatto del mio meglio tenuto conto delle condizioni, che poi spiegherò – afferma il presidente – è un colpo durissimo da accusare. In un solo colpo incapace e incompetente, ed evidentemente assieme a me anche il c.d.a.. Non basta ancora, perché nello spazio di 24 ore mi vengono riferite da fonte certa illazioni nauseabonde e calunniose sulla gestione del porto, che evito di approfondire. Apro una parentesi per rispondere in merito. La concessione demaniale di Porto Vecchio, come per la maggior parte delle spiagge è tecnicamente scaduta nel 2020, prorogata di anno in anno, vuoi per il Covid, per la guerra in Ucraina, la crisi delle materie prime, ecc. Quindi orizzonte temporale per rientrare di eventuali investimenti uguale a zero. Ma non basta, Li.sa.gest – osserva Rodeano – fino al 2023 non è mai nemmeno stata concessionaria del bene, ma semplice affittuaria di ramo di affitto d’azienda, da rinnovarsi di anno in anno. Voi avete per caso mai sentito di un inquilino che proponga al proprio padrone di casa la ristrutturazione completa dell’immobile a sue spese con un contratto di affitto che scade ogni anno il 31 dicembre? Ciononostante, sì, gli investimenti in interventi di straordinaria manutenzione sono stati fatti in ragione di 435mila euro tra il 2020 ed il 2024, e scusate se è poco. Ma non basta ancora. Per un piano industriale e conseguentemente una progettualità che preveda anche interventi edilizi, serve uno strumento urbanistico idoneo. Uno strumento che non c’è. Il piano regolatore comunale, prevede che, in assenza del piano dei porti (che non c’è) siano eseguibili solo interventi manutentivi. Circa i servizi carenti, secondo voi una lista di attesa di oltre 500 persone che vorrebbero un posto ormeggio a Porto Vecchio, ed un turn over praticamente a zero e un’occupazione del 100% anche nei tragici anni della crisi del settore, possono essere indicatori di servizi approssimativi? Caso vuole che da tempo, come consuetudine, per il 28 del mese fosse stata convocata una delle due Assemblee annuali dei soci di Lignano Sabbiadoro Gestioni S.p.a., pertanto in quella sede espongo quanto appreso in c.d.a.. (…). L’assemblea dei soci, il 49% dei quali privati, il Comune, la C.C.I.A.A. di PN-UD, con l’ovvia astensione della Regione, dà mandato al sottoscritto di chiedere che venga rappresentata ufficialmente la posizione dell’Amministrazione Regionale in apposita assemblea ad hoc convocata con la massima urgenza. La missiva viene spedita il 2 dicembre, ma ad oggi non ottiene alcun riscontro. L’ “intenzione” di cui sopra – prosegue il presidente Rodeano – diviene quindi decisione e viene anticipata a mezzo mail e ufficializzata nel c.d.a. di giovedì 19, con un preavviso ufficiale di ben 12 giorni per predisporre il trapasso. Sul giornale come avrete visto un progetto da 3,5 milioni in tre anni per l’attualizzazione del porto e tanti saluti». In tutto questo disordine amministrativo va detto che, secondo Rodeano, «l’azione della Regione è assolutamente formalmente legittima, ciò non vuol dire che un’azione legittima sia necessariamente anche opportuna, ed in questo caso assolutamente non lo è (…). Il presidente fa tre considerazioni, riguardo l’operazione di “sfilatura” del porto da parte della Regione: «i soldi messi in campo sono pubblici, sono i soldi delle nostre tasse, quelli di Li.sa.gest. sono soldi da reddito d’impresa. Non sarebbe forse meglio che quei soldi fossero forse allocati nella sanità in modo che magari il tempo di attesa per l’erogazione di una prestazione specialistica potesse scendere da tre mesi ad uno? La seconda: Li.sa.gest. è una società partecipata a prevalente capitale pubblico, circa 51% e 49%, che da statuto non può distribuire dividendi ai soci, ma li reinveste nel miglioramento dei servizi ed in attività di promozione sul territorio. Mediamente vengono investiti in eventi musicali, sportivi, in supporto a manifestazioni organizzate dal comune o altri enti, in animazione estiva sul litorale ed altre attività, tutte gratuite, e dimenticavo anche il chiaccheratissimo “Natale d’A…mare”, 1.250.000 euro l’anno. Se iniziamo a togliere tasselli alla società, che generano profitto, ora Porto Vecchio, ieri Terrazza a Mare che per tre esercizi sarà fuori gioco e se consideriamo anche i bandi di gara di rinnovo delle concessioni della spiaggia, ancorché fortunatamente per il momento ritirati, che contengono ulteriori importanti elementi di riduzione della produttività, su quali risorse la società farà in futuro affidamento per quanto sopra descritto a vantaggio, non certo suo, ma di tutta la località? La terza ed ultima: in questi sei anni dei due miei mandati la Regione ha sempre avuto un suo rappresentante seduto al tavolo del consiglio di amministrazione, che ha discusso ed approvato le scelte aziendali assieme agli altri consiglieri, a quel tavolo siedono anche i membri del collegio sindacale, nominati non da me, non dall’assemblea, ma dalla Regione, ed in questi anni hanno sempre certificato la regolarità dell’azione societaria. Quindi come mai a quattro mesi dalla scadenza del mandato, questa improvvisa presa di coscienza che come diceva Bartali: “l’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare!”? Non credo bastino le carriolate di dobloni dopo che si sono calpestati l’impegno, il lavoro, la professionalità e soprattutto la dignità delle persone e non parlo solo di me, per tacitare contrarietà e dissenso. Lascio a voi Lignanesi ulteriori personali considerazioni, essendomi io già fatto un quadro preciso, soprattutto in relazione al futuro. Azionisti privati, come ho avuto modo di dire in assemblea, un ragionamento sulla vostra permanenza all’interno di questa compagine, ora, credo si imponga. Concludo con le stesse parole con cui ho concluso il c.d.a di giovedì: …il Marchese Onofrio del Grillo è passato a miglior vita nel 1787, ora noi, qui, siamo a qualche giorno dal 2025… E per non tradire lo spirito nautico,
Buon Vento a tutti!». Tanto può bastare per evidenziare la frattura fra Lega e Turismo Fvg, con un occhio al prossimo presidente rivendicato da Fratelli d’Italia. La formazione che sta facendo ballare l’assessore alla sanità Riccardi sul caso della nomina del direttore dell’azienda sanitaria Friuli Occidentale, Giancarlo Tonutti.