E’ stata approvata oggi la delibera sulla nomina dei direttori delle aziende sanitarie del Friuli VG. E’ il provvedimento, com’era prevedibile, che ha messo in luce la profonda spaccatura in maggioranza fra i meloniani e l’assessore Riccardi. Infatti la delibera è passata senza il voto di tre assessori di Fratelli d’Italia, su cui pesa la scelta di accorpare il Cro di Aviano all’azienda sanitaria Friuli Occidentale e affidarla all’uscente Giancarlo Tonutti. Ormai, vedi anche il caso del piano della rete oncologica regionale, tra Fratelli d’Italia e l’assessore Riccardi è guerra aperta. E la doppia nomina di Tonutti all’Azienda sanitaria Occidentale e al Cro ha fatto girare gli zebedei ai Benito Remix al punto che i meloniani Fabio Scoccimarro, Mario Anzil e Cristina Amirante non hanno partecipato al voto. Per Riccardi, l’incarico a Tonutti, che avrà durata biennale, «servirà a rafforzare la collaborazione tra Asfo e Cro, che rimangono indipendenti, anche in relazione all’avvio del nuovo piano per la rete oncologica regionale, con l’obiettivo di dare vita alle migliori formule di collaborazione con le altre aziende ospedaliere, a partire da quella del Friuli Centrale». Ma a Pordenone la pensano in un altro modo. FdI dunque, non avrebbe voluto Tonutti alla direzione dell’Asfo, troppo “obbediente” all’assessore forzista, né, ovviamente, lo vorrebbe ad interim al Cro. C’era una seconda possibilità, due direttori distinti, ma Riccardi ha preferito la scelta univoca. Tornando alla rinnovata squadra dei direttori generali, Antonio Poggiana resta confermato alla guida dell’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina; Stefano Dorbolò lascia il Burlo Garofolo di Trieste per l’Azienda regionale di coordinamento della salute (Arcs). Prende il posto di Joseph Polimeni. Il posto di Dorbolò è assegnato a Francesca Tosolini che lascia la direzione del Cro di Aviano. Novità di rilievo sul direttore generale dell’azienda sanitaria Friuli Centrale Denis Caporale che è stato prorogato fino al 2029. Sulla sanità i pistoni della maggioranza battono in testa e l’alleato non conosce riparatori.