19 Febbraio 2025 - 2:02 am


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CentrodestraBatteInTesta Exxx…Polzive!!! A Udine l’alleanza fulminata da rigurgiti del “Terrore” della Rivoluzione Francese. Non essendo più in grado di vincere, gli eredi di Vestaglia ricorrono al “sinistro” tintinnar di manette: 12 consiglieri hanno depositato un esposto in Procura sui casi Perissutti-Marchiol. Si dissocia la vice presidente Palmisciano.

 

Il centrodestra Fvg scrive una delle pagine più catastrofiche della politica nordestina. L’alleanza che ha sempre condannato, coll’irripetibile presidente Berlusconi, l’uso strumentale delle Procure come arma per demolire l’avversario, ricorre agli stessi metodi per scalzare il sindaco De Toni da Udine. Alla coalzione di Vestaglia non par vero di aver perso una partita già vinta. Ed ora, gli scappati di casa ricorrono al funesto “tintinnar di manette” per riprendere il controllo del palazzo. Per questo motivo, i due roberspierre nostrani, Zanolla e Laudicina (l’assessora famosa per il disordine amministrativo compiuto sulle concessioni del Diemme e Piccolo Bar a Dall’Ava e per essere stata l’artefice della sconfitta contri De Toni), hanno depositato e firmato per primi, un esposto alla Procura della Repubblica cittadina. Al documento hanno aderito i seguenti consiglieri comunali: Luca Onorio Vidoni, Gianni Croatto, Giovanni Barillari, Andrea Cunta, Loris Michelini, Antonio Pittioni, Pietro Fontanini, Giovanni Govetto, Giulia Manzan e Maurizio Franz. Si è dissociata la nobildonna, vice presidente del consiglio, Raffaella Palmisciano che si rifiuta di riportare in città i fantasmi della gogna. Il ricorso alla via giudiziaria dei forcaioli udinesi trae spunto da “aspetti potenzialmente illeciti” riguardo alla nomina di Daniela Perissutti alla partecipata Arriva Udine e all’assessorato concesso a Ivano Marchiol. Per questo, come fanno sapere i manettari del Contado con una nota stampa congiunta, hanno depositato un esposto alla Procura della Repubblica cittadina. 

«In data odierna – si legge nella nota – i consiglieri di minoranza del Comune di Udine, Michele Zanolla, Francesca Laudicina, Giovanni Barillari, Luca Onorio Vidoni, Gianni Croatto, Andrea Cunta, Loris Michelini, Antonio Pittioni, Pietro Fontanini, Giovanni Govetto, Giulia Manzan e Maurizio Franz hanno presentato, per il tramite dell’avvocato Maurizio Miculan, un articolato esposto con cui sono stati portati all’attenzione della Procura della Repubblica alcuni episodi suscettibili di integrare fattispecie penalmente rilevanti. Gli approfondimenti investigativi richiesti riguardano, in particolare, l’accordo elettorale all’epoca siglato tra Alberto Felice De Toni e Ivano Marchiol, che ha poi portato alla nomina di quest’ultimo come Assessore ai lavori pubblici del Comune di Udine, nonché la recente nomina, sempre da parte dell’attuale sindaco, di Daniela Perissutti come vicepresidente del C.d.A. della municipalizzata Arriva Udine S.p.A., su indicazione del consigliere (e marito) Stefano Salmè. Approfondimenti ‒ anche in relazione ad un possibile collegamento tra le due vicende ‒ ritenuti assolutamente doverosi, vista, tra le altre cose, la peculiare posizione assunta dal consigliere Salmè in occasione del turno di ballottaggio del 16-17 aprile 2023, che, come si ricorderà, aveva pubblicamente invitato i suoi sostenitori ad astenersi dal voto, criticando aspramente alcuni membri della sua lista per la loro decisione di sostenere l’avversario dell’attuale sindaco di Udine». 

Sarà la Procura a valutare la sussistenza di eventuali reati elettorali e/o contro la pubblica amministrazione, vista la qualifica di pubblici ufficiali ricoperta dai soggetti coinvolti, nonché l’interesse collettivo insito all’attività di pubblico trasporto esercitata da Arriva Udine S.p.A. L’ombra della ghigliottina sopra il cielo friulano. 

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