«I lavori in partenza al pronto soccorso di San Daniele, anche se in ritardo di dieci anni, sono certamente utili, ma fra il miglioramento degli spazi e il potenziamento di prestazioni e servizi c’è una grande differenza, soprattutto se si decide, come è avvenuto, di appaltare al privato parte dello stesso pronto soccorso. E infatti dopo aver espresso grande entusiasmo per i lavori in partenza, il Sindaco e l’assessore hanno dimenticato di parlare della questione cruciale: la privatizzazione di una parte del pronto soccorso di San Daniele, che mette a segno un altro colpo al sistema pubblico». Lo afferma la consigliera regionale Manuela Celotti (Pd) commentando il sopralluogo dell’assessore regionale Riccardo Riccardi e del sindaco di San Daniele, Pietro Valent al pronto soccorso del presidio ospedaliero Sant’Antonio di San Daniele. «Nelle loro affermazioni, sindaco e assessore parlano di servizi più efficaci, migliori risposte, peccato che la privatizzazione che avanza stia generando preoccupazione nei sindaci della zona, che proprio domani si riuniranno nella Conferenza dei Sindaci dell’Azienda sanitaria per ridiscutere il Piano attuativo aziendale e le privatizzazioni» ricorda Celotti. «Lo spazio è un elemento importante, certo, ma quello che è necessario, all’interno dei muri, è un servizio pubblico che funzioni (…)».