Nuove forme di gestione della case di riposo Fvg. Sul punto interviene la consigliera regionale del Pd, Manuela Celotti che interroga la maggioranza: “Quali garanzie si pensa di dare ai cittadini rispetto alla qualità del servizio offerto in rapporto al costo della gestione?”. Oggi molte famiglie sono in difficoltà, pertanto… “cosa avverrà un domani, visto che il privato, se è profit, oltre al pareggio delle spese punta a ottenere anche un utile dalla gestione?”, si chiede ancora Celotti secondo la quale “sarà interessante capire se i contributi regionali per l’adeguamento delle case di riposo gestite dai Comuni o dalle Asp verranno garantiti solo a fronte della sottoscrizione di un partenariato pubblico privato (Ppp) o anche a quei Comuni che dovessero decidere di non applicare questo nuovo modello, perché magari le loro case di riposo funzionano e non hanno problemi di bilancio”. E poi c’è il nodo personale, che già oggi è in parte pubblico, e in parte dipendente delle cooperative cui vengono appaltati pezzi di servizio: “Come si pensa che i Comuni possano gestire dal punto di vista amministrativo passaggi così complessi, vista la carenza di personale e di competenze che li contraddistingue? La Regione metterà a disposizione un apposito ufficio? Tutte domande che non abbiamo avuto ancora nemmeno l’occasione di porre”. Questa spinta sui partenariati pubblico-privato va letta anche in relazione alla volontà di cambiare l’impianto dell’abbattimento retta, che oggi viene garantito dalla Regione a circa 8.000 posti letto convenzionati e che vale circa 35 euro al giorno per ogni posto. La preoccupazione è che il prezzo di queste scelte lo paghino i cittadini, molti dei quali non possono già oggi permettersi l’inserimento in casa di riposo”.