L’assessore Riccardi, finito sul terreno minato della disparità di trattamento economico di tutto il personale del servizio sanitario del Friuli VG, ha convocato ieri pomeriggio a Jalmicco (Palmanova) i segretari generali di UilFpl Stefano Bressan e di Nursind Luca Petruz per un vertice interlocutorio sul preoccupante stato dei dipendenti delle aziende del servizio sanitario. Solo lunedì scorso UilFpl, Cimo e Anaao avevano reso noto che: «Ci troviamo di fronte a un divario di trattamento economico dei medici di Trieste rispetto a quelli di Monfalcone e Gorizia vergognoso». A Riccardi devono essergli fischiate le orecchie e, vista la situazione ormai insostenibile del personale, come documentato dalle sigle sindacali, ha deciso di organizzare l’incontro assieme alla direzione centrale salute. Le richieste di Bressan e Petruz sono quelle che caratterizzano il compito di un sindacato: tutelare i lavoratori, garantire i loro diritti e contrastare le discriminazioni salariali. Riccardi, dopo innumerevoli inviti è venuto a Canossa-Palmanova e Stefano Bressan di UilFpl lo ringrazia e sintetizza: «L’ossatura dell’incontro si basava sulla richiesta di equiparazione del trattamento accessorio di tutti i dipendenti del servizio sanitario regionale. Gli abbiamo chiesto – osserva il segretario regionale – una verifica di tutti i fondi contrattuali e di tutti i livelli stipendiali degli operatori della regione Friuli Venezia Giulia sia del comparto e della dirigenza medica, che dei presidi territoriali di assistenza. Di adeguare gli stanziamenti di tutte le aziende regionali portandole al livello di chi percepisce il miglior trattamento economico con risorse fresche senza tener conto delle ex famigerate Rar (risorse aggiuntive)». Per gli esponenti sindacali il confronto è stato positivo, «L’assessore alla Sanità ha dimostrato grande disponibilità e responsabilità nel condividere le nostre richieste dandoci una tempistica di 45 giorni per una nuova convocazione, tempo necessario per raccogliere tutti i dati per capire lo stato dell’arte delle singole aziende sanitarie per poi procedere a un confronto costruttivo finalizzato all’equiparazione del salario accessorio di tutti i dipendenti del servizio sanitario. Garantire una corretta ripartizione delle risorse è l’unico modo per supportare e valorizzare equamente tutti i professionisti». In questi mesi UilFpl e Nursind hanno svolto un lavoro incessante sul territorio rivolgendo l’attenzione sia nell’ambito della sicurezza e del personale medico (vedi Monfalcone al pronto soccorso), sia per arrestare la costante emorragia dei sanitari che guardano con sempre maggior interesse al privato. Si è generata una carenza di personale che sta compromettendo l’intero sistema. Le due sigle «ritengono non più prorogabile l’investimento economico da parte della Regione per il personale sanitario, in particolare infermieristico e medico. Occorre garantire una adeguata assistenza sanitaria in tutto il territorio regionale che sta rischiando il collasso. Non smetteremo mai di ripeterlo: dobbiamo valorizzare il nostro sistema sanitario perché il privato non si pone la tutelare della salute dei cittadini come mission, bensì il mero profitto. Anche i recenti investimenti di oltre € 275.000.000 per ammodernare le strutture sanitarie diventano somme inutili se non ci saranno maggiori investimenti economici sul personale». In ogni caso, l’incontro di ieri segna un passaggio storico nel difficile terreno dei rapporti fra sindacato e vertici della sanità friulana. Ora si tratta di capire se le parole dell’assessore sono un bluff oppure concrete. Il tavolo è aperto, per vedere le carte occorre attendere 45 giorni. Intanto UilFpl e Nursind possono dire di aver ottenuto un grande risultato cui dev’essere riconosciuto il notevole impegno dedicato in difesa dei lavoratori e degli iscritti. Premiata la loro fiducia col patto di Jalmicco.