L’ossessione per la “diversificazione” delle attività, deve aver contagiato anche i piani alti di piazza Venerio, Udine, sede faraonica di una delle 4 inutili Camere regionali.
Il mantra del “sistema”, del “mettere in rete le intelligenze” sono solo parole. Perciò, la presidenza, nel momento in cui le prospettive per l’andamento dell’occupazione in fvg nei prossimi mesi sono pessime, convoca gli iscritti, cioè gli imprenditori che versano la quota annuale per tenere in piedi un centinajo di palazzi in Italia, a trascorre un sereno pomeriggio di parola. Nell’orario in cui l’imprenditore sgobba sull’A4, il centro studi della CCIAA convocherà a breve, un giornalista del Corsera (Stella, grande amico di Domenico Pecile), a raccontare le nuove avventure della “CASTA“. Srotolare Stella nella sala Valduga è chic, Bortolussi-Mestre, per dire, non c’entra niente, come non c’entra niente la testimonianza di chi ha esteso i propri interessi in Carinzia o Slovenija. In ogni caso, carramba!
Della cosa, sono interessate anche le altre associazioni di categoria locali, tutte impegnate a risolvere la crisi con lo “scrittore”. CNA, Confcommercio, confesercenti, tutti a origliare.
Gl’imprenditori, ovviamente, ringraziano. E’ un modo come un’altro per trascorre un sereno pomeriggio. Del resto, la CCIAA del collezionista Paoletti (TS) mica si deve occupare del prezzo della benzina, del costo dell’energia, della burocrazia, del costo del lavoro, della cassa integrazione, della pressione fiscale, dei disoccupati e delle aziende che chiudono. NO, per giustificare la tenuta di un semplice registro delle imprese, occorre gettare il cuore oltre l’ostacolo, rischiare (?), come il gran direttorio mantenuto coi soldi pubblici e con i versamenti delle tartassate p.iva, del centro studi e ricerche delle Camere di Commercio.