18 Febbraio 2025 - 6:08 pm


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BrigateRosse Exxx…Polzive!!! La Cartabia fa arrestare gli ex BR rifugiati in Francia. Sfugge alla cattura Luigi Bergamin, regista dell’omicidio Santoro a Udine. Esclusivo

 

E’ sfuggito alla cattura Luigi Bergamin, il terrorista rosso regista dell’omicidio del Maresciallo Antonio Santoro avvenuto il 6 giugno 1978 quando il militare era comandante del carcere di Udine. La polizia italiana in collaborazione con l’antiterrorismo francese ha individuato e catturato 7 ex brigatisti italiani che risiedevano in Francia. E’ stato arrestato anche Giorgio Pietrostefani colui che organizzò l’omicidio Calabresi.

L’operazione è tuttora in corso ed è finalizzata all’estradizione in Italia dei fermati. All’appello mancherebbero tre brigatisti che si sarebbero dati alla fuga poco prima di essere individuati. Sono Luigi Bergamin, Maurizio Di Marzio e Raffaele Ventura gli ex br in fuga dopo l’operazione della polizia francese scattata questa mattina.

L’operazione era stata preparata da diversi giorni ed è stata realizzata in cooperazione dagli ufficiali di collegamento della polizia italiana a Parigi, che hanno operato in stretto contatto con la direzione antiterrorismo francese.

Chi sono gli arrestati.

GIOVANNI ALIMONTI 66enne ex brigatista. Tra i vari reati per i quali è condannato c’è anche il tentato omicidio del vice dirigente della Digos di Roma Nicola Simone, avvenuto il 6 gennaio del 1982 e durante il quale lui stesso rimase ferito al braccio destro.Il mandato di cattura europeo emesso nei suoi confronti scade l’8 gennaio del 2022.

ENZO CALVITTI 66enne ex brigatista, nato a Mafalda, in provincia di Campobasso. Deve scontare una pena di 18 anni, 7 mesi e 25 giorni e la misura della libertà vigilata per 4 anni per associazione sovversiva, banda armata. Il mandato di cattura europeo nei suoi confronti scade il 21 dicembre del 2021.

ROBERTA CAPPELLI 66enne, è responsabile di 3 omicidi avvenuti a Roma: quello del generale dei carabinieri Enrico Calvaligi, ucciso l’ultimo dell’anno del 1980, dell’agente di Polizia Michele Granato (9 settembre del 1979) e del vice questore Sebastiano Vinci (19 giugno 1981). Il mandato d’arresto europeo scade il 30 luglio 2022

NARCISO MANENTI 64enne originario di Telgate, in provincia di Bergamo, è un ex dei ‘Nuclei armati contropotere territorialè e dal 1985 è sposato con la francese Christine Andrè Marie Hayotte. È stato condannato all’ergastolo per l’omicidio dell’appuntato dei carabinieri Giuseppe Guerrieri, ucciso a Bergamo il 13 marzo del 1979. Il mandato di cattura europeo emesso dalle autorità italiane scade il 6 luglio del 2023

MARINA PETRELLA La 67enne ex brigatista è responsabile, in base alle condanne, dell’omicidio del generale dei Carabinieri Enrico Galvaligi, di cui è accusata anche Roberta Cappelli, del sequestro del giudice Giovanni D’Urso, avvenuto a Roma il 12 dicembre del 1980, e dell’assessore regionale della Democrazia Cristiana Ciro Cirillo. Il suo mandato di cattura europeo scade l’8 gennaio del 2022.

GIORGIO PIETROSTEFANI 78enne tra i fondatori di Lotta Continua e responsabile del servizio d’ordine del movimento deve scontare 14 anni, 2 mesi e 11 giorni per l’omicidio del commissario di Polizia Luigi Calabresi. Il mandato di cattura europeo scade il 9 settembre 2023.

SERGIO TORNAGHI 63enne, milanese.

La svolta per gli arresti

Nel colloquio dell’8 aprile con il suo omologo francese Eric Dupond-Moretti, la ministra della Giustizia Marta Cartabia aveva chiesto espressamente che gli ex terroristi fossero assicurati alla giustizia prima che intervenisse una nuova prescrizione . La data cerchiata sul calendario quella del 10 maggio, data in cui scatta la tagliola della prescrizione per l’ex brigatista Maurizio Di Marzio, che è uno dei tre ex terroristi in fuga. Per tutti gli arrestati di oggi si ferma il corso della prescrizione.

«Il governo esprime soddisfazione per la decisione della Francia di avviare le procedure giudiziarie, richieste da parte italiana, nei confronti dei responsabili di gravissimi crimini di terrorismo, che hanno lasciato una ferita ancora aperta». Lo afferma il presidente del Consiglio, Mario Draghi. «La memoria di quegli atti barbarici – prosegue il premier – è viva nella coscienza degli italiani. A nome mio e del governo, rinnovo la partecipazione al dolore dei familiari nel ricordo commosso del sacrificio delle vittime», conclude Draghi.

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