19 Febbraio 2025 - 2:02 am


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BefanaGoriziana Exxx…Polzive!!! Il sindaco di Aquileia sotto le faville: “Guardare al passato!” Quale passato? Gli udinesi accendono le fusette su Aquilieia: No agli usurpatori. La Cabossa e la destra dell’Isonzo appartengono alla provincia di Udine. Con Gorizia? quel capoluogo dove hanno chiuso l’unità coronaica e dove Elisa ha tirato pacco?

 

Dopo la Santissima messa di Natale celebrata in Basilica nel rigoroso rito dell’Arcidiocesi goriziana, anche la tradizionale “Cabossa”, la festa dell’Epifania, ha ulteriormente aperto una ferita in Friuli e levato al cielo fra le faville del fuoco l’inclemente sgarbo di una comunità (Aquileia) verso la provincia-regina, la provincia del castello di Udine e di Moruzzo dove si è consumata la storia dell’unico nobile friulano che si è opposto all’invasione dei veneziani e salvato il patrimonio del Friuli e della provincia di Udine Agro aquileiese compreso. Quell’ente intermedio che in anni e anni di oculata amministrazione ha posto l’area dell’agro Cervignanese-aquileiese al primo posto fra gli interessi sociali, storici, viari, culturali e turistici. Ex amministratori della provincia di Udine e di molti comuni della bassa, si rifiutano di pensare che Cervignano e Aquileia finiscano sotto la provincia di Gorizia. Esempi, in negativo, non mancano. In un momento in cui le forze politiche (consiglieri regionali dell’area, Fasiolo e Moretti) contestano la debolezza dell’ente isontino rispetto alla difesa delle peculiarità del territorio. A Gorizia è stata chiusa un’eccellenza senza motivo: il reparto di cardiologia dell’ospedale; trasferite a Trieste le sale specializzate sugli interventi oncologici. La stagione dei concerti legata a “GO!2025” si è trasformata in un flop clamoroso. Investiti 2,5 milioni di euri per adeguare il campovolo Duca d’Aosta per i concerti e per la data d’inaugurazione del 14 giugno l’artista (Elisa) ha tirato pacco. A Gorizia gli spettacoli musicali si organizzano solo in trasferta: o Villa Manin, o Trieste. Nel capoluogo nessun evento di rilievo. E silenzio su tutto il fronte. I goriziani avevano puntato tutto sul coordinatore ai grandi eventi (130 mila euri) ma non ci sono state spiegazioni. Anzi, Udine, sull’argomento, potrebbe impartire lezioni alla “contea” e non è detto che accada il contrario ovvero che alcuni comuni della destra Isonzo (già friulani) tentassero di passare con Udine. Ma davvero i cervignanesi, gli aquileiesi o addirittura i palmarini (tracce di Palmada nell’orbita aquileiese si trovano nella monumentale “Storia del Friuli” di Pio Paschini) vorrebbero passare sotto una provincia che non riesce ad esercitare e far valere un adeguato peso politico? Sono tutti ancora rimasti aggrappati alle circoscrizioni ecclesiastiche? O basta una captatio benelevontiae di padre Franetovich per tradire la generosa e storica provincia di Udine?  Che ne sarebbe del patrimonio? la Cabossa indicava tempi difficili, incerti. Appunto, non si lascia il certo per l’incerto.  

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