Sono stati evocati, giustamente, Walter Benjamin, Tessitori, Berzanti, Comelli, Biasutti, Illy, ma nessuno ha ricordato colui che aveva intuito, prima della stesura dello statuto, la potenza delle tradizioni e della lingua in una comunità autonomista. Nel 1944 Pier Paolo Pasolini scrisse lo “Stroligùt di ca da l’aga”. Un appello ai friulani della destra Tagliamento in cui il poeta rivendicava il dialetto casarsese e lanciava un monito: “Al vegnarà ben il dì che il Friul al si inecuarzarà di vei na storia, un passat, na tradision!…”. Mai come oggi le parole di Pasolini rimbombano come cannoni.
Nell’aprire le celebrazioni per il 60esimo anno dello Statuto di autonomia, il presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, ha chiesto un minuto di silenzio per Enzo Cainero, ricordandolo come “un caro amico che tanto ha dato alla nostra regione grazie a uno sconfinato amore per la sua terra e a una capacità di visione che ha aperto il Friuli Venezia Giulia a scenari nazionale e internazionali. Il presidente della paritetica Giovanni Bellarosa ha ricordato i primi presidenti, Berzanti, Comelli e Biasutti, l’assunzione di responsabilità ai tempi del terremoto e il valore della stabilità. Fra i moltissimi ex consiglieri presenti in aula, si notavano: Dipiazza, Brandolin, Brussa, Carbone, Cargnelutti, Tognoni, Pustetto, Paolo Ciani, Gottardo, Marin, Bucci, Violino, Piero Camber, Agnola, Barnaba, Eleonora Frattolin e gli ex presidenti Degano, Antonione, Renzo Travanut, Illy. Questa volta, il sessantesimo anniversario dello statuto cadeva nell’anno in cui i consiglieri sono distratti da ben altre faccende: le elezioni regionali sono alle porte e l’attenzione è tutta lì. Chi starà fuori? Nel foyer del consiglio non si parlava d’altro. Fra Lista del Presidente, Lega, Fratelli d’Italia e sindaci, i fantasmi danzavano sopra le teste. Con alcune sorprese. Franco Mattiussi il “Patriarca” di Forza Italia nella bassa friulana lascerà il consiglio e tenterà la corsa a sindaco di Fiumicello-Villa Vicentina, comune di oltre 6mila abitanti cui si va al voto ad aprile. L’azzurro tenterà il “Grande Slam” politico. Dopo aver pilotato le vittorie di Aquileia, Cervignano e Grado, il centrodestra potrebbe espugnare anche la piccola roccaforte rossa della bassa friulana. Mattiussi lascia libera la candidatura (in Forza Italia) nella zona e in molti avevano pensato che la casella potesse occuparla Igor Treleani, rimasto fuori per un pelo 5 anni fa. Rumors di palazzo invece, danno l’ex sindaco di Santa Maria la Longa e grande amico di Riccardi, ritentare la corsa per Trieste nella lista-diligenza più corteggiata del momento: Fratelli d’Italia.
Novità anche sul fronte Lista Fedriga i cui emissari sono al lavoro per completare la formazione nel collegio di Tolmezzo dove servono 3 candidati. Facendo un ragionamento complessivo, è spuntato il nome dell’assessore del comune di Sappada Silvio Fauner, il campione dello sci alpinistico che potrebbe affiancare, nella lista, Stefano Mazzolini. Sempre in tema di sport, ma stringendo il cerchio a Udine città, il sindaco Fontanini vorrebbe dare un pò di tono calcistico alla sua lista. Il nome che serpeggia fra le mura del palazzo è quello del campione dell’udinese calcio Valerio Bertotto. Ecco, l’atmosfera delle celebrazioni del 60esimo di oggi era completamente assorbite dalla madre di tutte le elezioni. Cuore batticuore per salvare la ghirba per i prossimi 5 anni.