Potrebbe esserci anche un “colpo di teatro” tanto ormai non ci meravigliamo più di nulla. Chi scrive ha ricevuto messaggi dai toni ruvidi e professorali da parte di Antonella Fiore per aver riportato (3 luglio ndr) l’anticipazione su queste pagine di scavezzacollo senza terra riguardo le dimissioni da consigliere comunale dell’assessora Chiara Dazzan di Spazio Udine per consentire l’ingresso in aula dell’amata Antonella. L’ordine era perentorio: “Tolga quel post e l’articolo”. Le ricordai, anche durante l’ultimo consiglio comunale, che le cose non stavano come voleva farmi credere. E infatti bastava attendere qualche giorno perché arrivasse la conferma, che è giunta ieri. Parafrasando il Santo Padre, in maggioranza De Toni “si sente odore di frociaggine”. E che male c’è? Forse che l’omosessualità può essere esibita solo se coinvolge i maschietti e che se si tratta di femmine dev’essere più discreta? La pagina è innanzitutto “radicale” intesa come sostantivo e non ignora le parole del Pontefice riprese da uno storico esponente del mondo gayo friulano come Fabio Omero a proposito della sua visita a Trieste. Agevolmente trasferibili. La surroga non è priva di significato politico. Si rafforza in maggioranza la componente di “Spazio Udine” quella che fa capo all’assessore Marchiol il desertificatore di Udine, uno dei principali responsabili dell’escalation di violenza in città. Per la formalizzazione delle dimissioni e relativa surroga bisognerà attendere il consiglio comunale del prossimo 22 luglio. La capigruppo si riunirà lunedì 15 per calendarizzare i lavori d’aula. La frociaggine è folkloristica, non ha genere e non ha colore. Quando arriva, arriva, ed è incontrollabile. E potrebbe riservare anche un “coup de theatre”. E allora chiamate l’esercito, i soldati ne sanno qualcosa.