I grandi non fanno pace e lo si è visto durante i lavori del turbolento consiglio comunale straordinario intestato alla sicurezza convocato ieri sera in sala Ajace a Udine. Personalismi, conti in sospeso e imboscate hanno caratterizzato la seduta. La consigliera della lista “De Toni” Antonella Eloisa Gatta aveva presentato un’interessantissima proposta trasformata in ordine del giorno in cui si chiedeva “l’attivazione di una sezione della Squadra Mobile della Polizia di Stato denominata “Squadra Falchi”. Un’istanza validissima, utile a prevenire l’escalation di episodi criminosi e contrastare atti di violenza. In molte città d’Italia l’attività di controllo del territorio affidato a queste squadre speciali ha dato ottimi risultati. Anche se il documento è stato approvato, il voto in aula non è stato unanime. 20 favorevoli (tutto il PD e la lista De Toni); 11 contrari (opposizione in blocco) e 5 astenuti (Colautti, Dazzan, Garlatti Costa, Patti e Marchiol). Patti ha motivato la sua astensione ripetendo che era determinata da un ragionamento “tecnico”. Contraria all’ordine del giorno di Eloisa Gatta tutta l’opposizione. Antonella ha fatto sapere che per lei il lavoro non finisce con l’approvazione in Consiglio; non cederà di un millimetro e porterà l’istanza del comune in tutte le sedi opportune. Più complicata la seduta sul voto all’ordine del giorno presentato dal consigliere di “Io Amo Udine”, Stefano Salmé. Il testo era molto interessante e specifico su alcune tesi che il centrodestra avanza in questi giorni in cui la città è in pericolo ed è teatro di episodi di violenza, aggressioni, disordini compiuti principalmente da gruppi di minori non accompagnati ospitati nei centri di accoglienza. Nel testo, Salmé chiede a Sindaco e giunta di impegnarsi a individuare, insieme alla regione e al ministero degli interni, una soglia massima di ospitalità per i richiedenti asilo di 250. Oggi – osserva Salmé – ne abbiamo 1.500!!. Il consigliere chiede anche una soglia di minori stranieri non accompagnati non superiore a 50. Come le direttive Minniti. Inoltre nel documento era contenuta un’istanza per costituire un nuovo nucleo di Polizia Locale che agisse in collaborazione con la Questura. La ragionevole proposta è stata bocciata soprattutto grazie ai voti del centrodestra che ha votato in blocco per respingere il documento. Contano i personalismi, rese dei conti e rivendicazioni. Due proposte sensate per dare un segnale alla popolazione in tema di sicurezza e che la città è unita contro la violenza. Nulla da fare. I grandi non fanno pace. Udine soccombe. Il Comitato per l’ordine e la sicurezza che si era riunito ieri in Prefettura ha modificato, sostanzialmente l’ordinanza anti alcool. Il divieto di somministrazione di bevande alcoliche dopo l’una del mattino, potrà essere derogato nel caso in cui gli esercenti si dotino di guardie giurate, in collegamento con le forze dell’ordine, che garantiscano la sicurezza per i cittadini.