Francesca Tubetti sgancia un petardo da chilo sull’isola. Chi gode di una posizione dominante? «Se prevale “l’amore per Grado su qualsiasi posizione di comodo e tranquillità” come dichiara sui social Marin, si dimetta da Presidente della società pubblica, abbia il coraggio di fare una campagna elettorale ad armi pari con gli altri candidati, dimostri che non ha bisogno del paracadute quando perderà le elezioni, ci dimostri che uomo è rischiando di restare senza poltrona».
E’ sull’isola che si gioca una delle partite elettorali più elettrizzanti di tutta la regione Fvg. Uniti a Trieste, divisi in periferia. Le ragioni per cui il centrodestra si presenta balcanizzato alle comunali sono state ampiamente riportate su queste pagine. Per Fratelli d’Italia Kovatsch non era il sindaco più adeguato per riportare la stazione balneare al fasti dell’Impero. E lo hanno fatto cadere. E con lui si è sbriciolata la maggioranza: Fratelli d’Italia, Coraggio Italia e Uniti per Grado da una parte (candidato Bredeon); Lega e Forza Italia dall’altra (candidato Roberto Marin). Appena la campagna elettorale è entrata nel vivo, l’isola è stata oggetto di forti perturbazioni in arrivo da Trieste. La questione è fin troppo nebulosa, grigia, intaccata da un profilo di posizione dominante che investe il candidato di Forza Italia e Lega, Roberto Marin, presidente della Git, la più grande impresa locale. Gli interessi in conflitto sono talmente evidenti che la senatrice Francesca Tubetti, coordinatrice di Fratelli d’Italia della provincia di Gorizia non è riuscita più a trattenersi ed è sbroccata: «Non è mio uso fare polemiche, ma quando ci si permette di toccare i miei iscritti una, due, tre volte anche basta. I commenti si accettano, le critiche pure, ma gli insulti fine a se stessi dovrebbero almeno arrivare da chi è senza peccato… Il soggetto in questione, il traditore dei benefattori, mentre usa un’azienda pubblica costruita con i soldi delle tasse dei contribuenti per i suoi scopi elettorali, parla di concessioni demaniali e di tutela delle piccole e medie imprese balneari, ma ovviamente non cita il documento in cui viene proposto un paternariato “pubblico privato” fra l’azienda dei contribuenti ed una società privata che inglobi le concessioni della costa azzurra…
E le famiglie Gradesi che su quella spiaggia hanno investito portando gli stabilimenti ad un livello molto alto?!
Dica con che coraggio, a pochi giorni dall’apertura della stagione turistica e con una spiaggia in ritardo con i lavori e le terme non completamente operative, si presenti a fare una campagna elettorale, sfruttando furbescamente la visibilità di cui gode da presidente, non ultimo lo spot dalla pagina social ufficiale della stessa società e in seguito alle tirate di orecchie cancellato». Tubetti invoca il coraggio delle scelte, altrimenti siamo sull’Isola dei famosi.