La maggioranza di centrodestra Fvg non sa come venirne fuori. Il caso dell’opera mostruosa (costruzione di paratoie all’altezza del ponte di Dignano) cui tonnellate di cemento verrebbero vomitate nell’alveo di uno dei fiumi più interessante e irripetibile di tutta Europa, sta fulminando l’intera alleanza. Fedriga e Scoccimarro difendono la devastazione, l’ex sindaco (Orlando) e vice sindaco (Toller) della Lega del comune di Dignano avevano votato una delibera di giunta (5 giugno) per esprimere parere contrario: “Sospensione dell’iter approvativo“. A breve i sindaci Turridano (Dignano) e Sarcinelli (Spilimbergo) convocheranno le rispettive assemblea in forma congiunta per sentire il parere dei consiglieri. Ma è il caos. Dignano e Spilimbergo devono pagare per gli errori che amministratori spregiudicati hanno compiuto nella bassa friulana. Realizzare il progetto contenuto nella delibera di indirizzo (N°530): “Costruzione di una traversa laminante, con luci mobili a paratoie piane, adiacente al ponte di Dignano per la creazione di un bacino di espansione in linea, in alveo attivo”, approvata dalla giunta regionale, significa bombardare la storia di un’intera comunità. Chi sono gli squali interessati all’opera faraonica da 200milioni di euri? quanto cemento finirà nel Grande Fiume? La settimana scorsa in consiglio regionale, l’opposizione aveva presentato una mozione per sollecitare la maggioranza a ritirare la delibera incriminata. Honsell ha osservato: “In Consiglio regionale abbiamo sostenuto la richiesta della popolazione e dei comitati affinché la Giunta ritirasse la delibera 530 dell’11 aprile 2024, che prevede la realizzazione di un’opera faraonica a nord del ponte di Dignano per contenere le piene del Tagliamento. Il progetto – spiegava Honsell – è pericolosamente vago e va contro la nuova legge europea ‘Nature restoration Law’, approvata il 17 giugno”. Ne parla oggi “Il Fatto Quotidiano” con un pezzo di Pietrobelli (…): «Il progetto regionale riguarda la costruzione di una “traversa” a Dignano. La cronistoria della vicenda è stata ripercorsa dalla consigliera Capozzi: “Questa è un’opera imponente, con una colata di cemento immane. Gli assessori Fabio Scoccimarro (delega all’ambiente, ndr) e Cristina Amirante (delega alle infrastrutture, ndr) hanno dato il via libera al Piano di Gestione del Rischio Alluvioni nel dicembre 2023 che prevedeva una traversa laminante adiacente al ponte di Dignano, dal costo di 39 milioni di euro. L’11 aprile hanno invece approvato un documento preliminare alla progettazione di una traversa laminante che costerebbe 200 milioni di euro, utile per chiedere allo Stato fondi per un’opera che nemmeno loro vogliono più fare”. Si trattava di 31 milioni di euro quale primo stralcio dell’intervento. “A metà maggio sono corsi ai ripari dicendo di non volere più una traversa adiacente al ponte, ma un ponte-traversa con paratoie”. Il risultato è stata una convulsa discussione in consiglio regionale, al termine della quale c’è stata la bocciatura della mozione di minoranza che chiedeva un dibattito pubblico, la Valutazione Ambientale Strategica del nuovo piano di gestione del rischio delle piene e il ritiro dell’ordinanza, che apre la strada alla costruzione di casse di espansione fuori alveo, per un costo presunto di 70 milioni di euro. Si è anche verificato un siparietto niente affatto edificante, con l’assessore all’ambiente Fabio Scoccimarro, di Fratelli d’Italia, che ha affrontato i manifestanti che innalzavano cartelli contro la “diga sul Tagliamento”, dicendo loro: “Siete bugiardi e in malafede”. La risposta: “Manifestiamo contro un’opera che è uno scempio, prevede costi elevati e possibili danni ambientali”, hanno dichiarato i comitati Assieme per il Tagliamento e Tagliamento libero. “Si discute del rischio idrogeologico, ma noi siamo contrari contro qualsiasi tipo di sbarramento che potrebbe determinare rischi enormi per tutta l’area”. Il gruppo di Fratelli d’Italia ha diffuso una nota feroce, denunciando “agguati a un assessore fuori dal consiglio regionale”. La scena è stata comunque ripresa, con lo scambio di accuse e controaccuse (vedi TikTok, “radiobadile1“). “L’opera tra Dignano e Spilimbergo – scrive FdI – sarà una traversa laminante (come recita la delibera di giunta) e non una diga come artatamente e strumentalmente vogliono far intendere sedicenti ambientalisti, che altro non sono che oppositori ideologici di qualsivoglia iniziativa». Alcuni amministratori del comune di Dignano puntualizzano: «Le paratoie sono troppo impattanti vista la delicatezza dell’area, la miglior soluzione resta quella del ponte-diga visto che l’attuale è ormai inadeguato». Giù le mani dal Tagliamento.