8 Febbraio 2025 - 8:29 pm


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SI ALLARGANO AL FRIULI LE PROFONDE CREPE DELLA LEGA

Nel giorno in cui Tondo annuncia che Serracchiani è il candidato più incompetente che mai avesse potuto sfidare, s’intravedono fenditure lombarde spruzzate di verde. E bagnate dal fiume Po. Il Tagliamento sta a nord est d’Italia e sfocia nello stesso mare dove finisce la sua corsa il PO. Analogie. Le  crepe sono quelle di una lega, o una parte della lega, insofferente al nuovo corso maroniano. I barbari padani non intendono seguire Maroni. I bossiani non mollano.
Alcuni hanno iniziato a solleticare il vecchio leader, Rosy Mauro, poi Reguzzoni, poi Bricolo, POi Gianpaolo Gobbo, ora Fontanini/Pittoni e molti altri che prevedono profonde divisioni anche a  nord est. Voci ben controllate all’interno dell’ufficio di Reana del Trojale (Udine), danno Piasente a corto di benzina, addirittura alcuni giurano che non arriverà a settembre.  L’insofferenza è scaturita a  causa di alcune scelte che il direttivo regionale avrebbe compiuto rispetto alle sostituzioni nell’ufficio politico milanese.  La  surroga poco “cavalleresca” della Seganti al suddetto ufficio, ha mandato in delirio la crosta leghista, quella della base.  Base disorientata, da scelte troppo repentine.  Un capogruppo leghista in consiglio comunale di vecchia esperienza come Dordolo giura che la rivoluzione è già in atto e che lui non ha ancora ricevuto nessuna comunicazione di dimissioni. Il 21 luglio è anche la data della farlocca candidatura di Serracchiani alla grosse koalition reggionale, sul modello Monti per intenderci, fortuna vuole che spunti l’elemento leghista di lotta che favorirà l’elettorato tondiano deciso a mantenere la guida identitaria della reggione a trazione Carnica, contro le pastoje confusionarie bocconiane che fanno fallire le aziende ed aumentare le tasse. 

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