Si terrà domani (lunedì) alle 11 in Tribunale a Udine, giudice Roberto Pecile, l’udienza contro leopost in seguito alla denuncia per diffamazione presentata dall’amministratore della Kronospan Cendella. La vicenda trae spunto dal progetto di ampliamento dell’azienda austriaca che necessita di una caldaia con annessa ciminiera per macinare legno riciclato per produrre pannelli. Contro il progetto era sorto un Comitato spontaneo (ABC) che ha raccolto circa 7.000 firme di residenti contrari. I censori della Kronospan, attraverso l’amministratore Cenedella, avevano denunciato le portavoci Mariuz e Frattolin e chiesto un risarcimento di 600mila euri per danni d’immagine arrecati all’azienda. Il 23 gennaio scorso, la Corte d’appello di Trieste aveva respinto la richiesta. Salva la libertà di critica che Cenedella vorrebbe calpestare e giustificata la necessità di evidenziare le preoccupazioni della popolazione sui rischi per la salute derivanti da emissioni industriali. Per il dirigente e la Kronospan gli interessi personali vengono prima di quelli della salute dei cittadini. Domani, ore 11, il gran giorno di “LEOPOST”, difeso dall’infaticabile avvocato De Agostini, convocato dal giudice per l’esame imputato e si prevede un grande colpo di scena. Per la cronaca va detto che anche Isaia Gasparotto, 82 anni, era finito nel registro degli indagati per falso ideologico in atto pubblico e abuso d’ufficio, reati che avrebbe commesso in qualità di presidente di Ambiente e Servizi, in particolare mostrandosi contrario all’ampliamento della Kronospan nella zona industriale di Ponte Rosso a San Vito al Tagliamento. A dicembre il gip di Pordenone Milena Granata aveva archiviato la posizione dell’ex presidente della società che si occupa del ciclo dei rifiuti in 23 comuni del Friuli occidentale, difeso dagli avvocati Luca Ponti e Luca De Pauli. Il fascicolo era stato aperto nel 2022 dopo una denuncia della Kronospan, che lo aveva accusato di avere commesso abusi commissionando uno studio ambientale, volto a verificare i possibili impatti del nuovo stabilimento sui lavoratori di Ambiente Servizi. Nel 2023 il pm chiese l’archiviazione, ma la Kronospan si oppose. Nei giorni scorsi la parola fine alla vicenda. Nel motivare l’archiviazione del procedimento, il gip ha osservato che i vertici della società avevano il diritto di richiedere la consulenza ambientale. Per il giudice non è penalmente rilevante dare il via a una raccolta di firme all’interno dell’azienda in orario di lavoro per ottenere la consulenza. In questo coso ci fu un’intensa attività di cialtroni udinesi al soldo del padrone pordenonese che si erano attivati per punire Gasparotto. e di riflesso la libera informazione di “Leopost” che difendeva l’ex presidente.
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