23 Aprile 2025 - 5:53 pm


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SanitàFVG Exxx..Polzive!!! S’infiamma la corsa dei privati negli ospedali. Le mani del gruppo Garofalo di Roma e gli interessi a Latisana. La regione: ridurre la fuga dei friulani nel Veneto.

 

L’incontro tra la Regione ed i sindaci dei presidi interessati di Spilimbergo e Latisana (Sette, Sarcinelli, Vignotto, Pitton, Zanelli e Serafini) ha abbassato la tensione sui nuovi progetti di esternalizzazione dell’Ospedale di Spilimbergo e Latisana. Dopo la prima reazione dei primi cittadini che lamentavano il mancato coinvolgimento nella progettualità regionale in ambito sanitario, oggi il clima appare più disteso anzi, di prospettiva futura rassicurante per le strutture ospedaliere coinvolte. Occorre dire che le esperienze di questi modelli di cooperazione tra pubblico/privato oltre a garantire prestazioni di qualità per i pazienti riduce e inverte la la fuga dal Friuli che produce maggior ricchezza per l’economia locale. Il problema della carenza di personale lascia presagire un vero e proprio dramma per le due strutture che oggi rimangono gli unici poli sanitari delle proprie aree di riferimento soprattutto per Latisana che risulta essere il centro che raccoglie l’area del lignanese e si spinge fino al confine veneto.
La proposta di partenariato pubblico privato (PPP) presentata da alcune aziende rientra tra quelle nuove modalità di appalto che la normativa nazionale consente e, anzi, sostiene poiché permette di evolversi in un nuovo modello e superare l’attuale processo di gare continuative che comportano un turn over ciclico ed instabilità delle strutture. Su questi nuovi metodi di affidamento/gestione si sta accendendo l’interesse di privati anche extraregionali.
Con ulteriori elementi. I più attenti avranno sicuramente percepito che l’avvio del partenariato a Latisana produrrà uno sviluppo dell’Ospedale e l’incremento di molte attività ambulatoriali: ortopedica, protesica, di pronto soccorso e diagnostiche. Il risultato atteso dalla Regione è la riduzione della fuga dei friulani nel vicino Veneto. Ecco spiega l’irritazione del gruppo Garofalo (al secolo GHC SpA di Roma con diversi centri sanitari sparsi per l’Italia): la cui struttura al confine veneto/friulano è il Centro Medico San Biagio di Portogruaro (VE) di proprietà di GHC che ottiene oltre € 10.000.000/anno per l’erogazione di prestazioni sanitarie a pazienti friulani (che quindi per il Veneto sono extraregionali) lì spesso inviati anche dal Centro Medico “Università Castrense” di San Giorgio di Nogaro (UD), di proprietà sempre del gruppo GHC. E così si scopre che se l’Ospedale di Latisana espande le prestazioni e la dimensione, il Centro Medico San Biagio del gruppo romano GHC rischia di rimanere a secco di prestazioni. E dovrà interrompersi il prezioso flusso di trasferimento di pazienti tra Castrense e San Biagio. La Regione vuole mettere la lente di ingrandimento su questi invii tra Castrense e San Biagio per meglio comprendere le motivazioni per le quali certe attività vengono trasferite fuori Regione e – possibilmente – intraprendere un percorso nuovo che limiti tale trasferimento extraregione e potenzi il servizio interno riportando professionisti ed economie entro i confini del Friuli Venezia Giulia. Sul percorso già studiato dai privati friulani che, secondo la regola dello stesso partenariato, il primo che avanza la proposta ha il diritto di prelazione.

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