Oggi, malgrado l’emergenza Lampedusa, migranti, permessi e circolazione di tunisini, il Silvio Nostro ha trovato il tempo anche per scendere sul terreno minato delle amministrative e promettere che si vincerà. Di solito, se ci mette la faccia e l’impegno, il risultato lo portiamo a casa. Polverini docet, con buona pace di FINI. Ora, prima che i cittadini tornino ad essere sudditi di quella minoranza aggressiva ed esacerbata riunita oggi nelle piazze d’Italia, Rutelli che non ha nessuna intenzione di retrocedere in un inedito riformatorio morale, compie quel gesto politico coraggioso che nobilita la democrazia. Lancia Enrico Bertossi candidato alle regionali. L’occasione la fornisce il testa-coda dell’UDC alle amministrative in FVG, provincia di Udine e Pordenone. Anzolini orgogliosamente stabilisce che il laboratorio politico per il terzo polo nasce a Codroipo, FLI e UDC insieme per Comisso, lasciamo stare Tonutti Boem eccetera. Contemporaneamente però a Pordenone Salvador demolisce tutto l’edificio, tant’è che, in men che non si dica, Rutelli sconfessa il vice presidente regionale e costringe l’UDC e FLI a inseguire API verso quel progetto di attrazione del PD che sarà interpretato da Bertossi.