Il Piano Oncologico Regionale del Friuli VG è passato oggi al Consiglio delle Autonomie FVG con 17 voti favorevoli ed il parere negativo di alcune amministrazioni dell’Isontino (Gorizia e Mossa. In realtà anche l’ex sindaco Anna Cisint (Monfalcone) e l’assessore Vita non condividono le linee del piano…e annunciano un documento “scottante” che ribadisce i limiti del documento costruito dagli “yesmen” dell’assessore) e di altri che hanno esercitato l’astensione (San Canzian d’Isonzo, Udine e Latisana). Riccardi si è preso la soddisfazione di ricordare i punti salienti del documento: «Stralciata la tabella come richiesto, procederanno secondo le condizioni stabilite. Questo era il nostro accordo: gli elementi legati all’interpretazione e alla declinazione dei dati saranno affidati, come da previsione, al Coordinamento oncologico regionale, luogo in cui i professionisti potranno confrontarsi e proporre soluzioni basate su evidenze scientifiche». Per l’assessore, «due voti contrari di comuni dell’isontino e l’astensione espressa da alcune Amministrazioni anche di colore politico diverso dal nostro, sono un fatto positivo e come uno sprone ad andare avanti su un tema che, da circa trent’anni, non ha trovato ancora una soluzione. Spiace comunque che continuino ad emergere rivendicazioni territoriali che non pensano agli esiti di salute i quali dovrebbero essere i primi indicatori da osservare». ma Riccardi si togli anche i sassolini (“glerie”) che ha schivato in questi giorni. «Sul Piano ho sentito pareri di tecnici che parevano usciti dalle scuole serali». A chi si rivolgeva? Forse a qualche politico? «A questo punto – procede Riccardi – andremo avanti secondo le condizioni stabilite. Questo era il nostro accordo».
Riccardi non ha risparmiato critiche ai ritardi accumulati. Sono trent’anni – ha detto – che si discute di questi temi, ma i cittadini sono già oltre: scelgono dove curarsi, anche fuori regione, se necessario. È nostro compito invertire questo flusso, garantendo loro servizi eccellenti sul territorio». Nonostante alcune divergenze espresse, Riccardi ha interpretato le astensioni come un segnale positivo, augurandosi che anche le posizioni più critiche possano rientrare in un dialogo costruttivo. «Tutte le componenti, inclusi i chirurghi, devono partecipare al percorso. La politica deve fare un passo indietro e lasciare spazio al sistema professionale, che spero sappia dialogare in modo più composto rispetto a quanto visto nelle ultime settimane». Guardando ai prossimi passaggi, Riccardi ha confermato che il Piano sarà discusso dopodomani in Terza commissione. Se l’assise esprimerà parere favorevole, il documento sulla rete oncologica approderà poi in Giunta per l’approvazione. Infine, Riccardi ha lanciato un monito: «Ridurre questa iniziativa a una dialettica politica significherebbe replicare i blocchi degli ultimi trent’anni. Dobbiamo avanzare per offrire ai nostri cittadini esiti di salute migliori, all’altezza delle loro aspettative».