19 Febbraio 2025 - 12:34 pm


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PolverieraCentrodestriera Exxx…Polzive!!! La Lega vuole andare da sola alle amministrativeFVG? Meloni spegne le ambizioni: Perdono. In Veneto scende in campo la Lista Zaia. In Friuli? Lista Fedriga? Ferodi dell’allenza incandescenti. Nessun pompiere. Giorgia (38% alle europee) vuole il Veneto e il Friuli.

Le ustioni venete raggiungono il Friuli. Rapidamente. E sono ustioni di alto grado. Quelle wild. I casi Pordenone e Monfalcone dove la Lega potrebbe andare da sola (Polesello?) contro il candidato Basso (vedi leopost) a Pordenone e vedremo per il dopo Cisint con Luca Fasan come si presenterà la coalizione a Monfalcone. Dal Veneto, rispetto alla terza (quarta) candidatura di Luca Zaia, interviene la stessa Meloni, non una qualsiasi, a testimonianza che l’argomento è di livello nazionale e coinvolge anche il Friuli (Fedriga). Dice il premier al “Gazzettino”: «Il governatore non è più ricandidabile, può presentare tutte le liste ‘Zaia Presidente’ che vuole, ma senza di lui la gente non lo vota. Vota noi». (la coaliziione ndr). I Benito Remix, al momento, possono anche mettere sul piatto diversi nomi: “Luca De Carlo? Elena Donazzan? Adolfo Urso? Raffaele Speranzon? Gianmarco Mazzi? Elisabetta Gardini? Un civico? “Dite che sono nomi poco conosciuti?” afferma Giorgia Meloni – che aggiunge: “Anche Galan quando venne candidato nel 1995 non era così forte e si sa com’è andata”. E allora chi? La scelta è demandata alla leader, dopo Pasqua si saprà. Pur senza esporsi pubblicamente, ai piani alti dei meloniani veneti si guarda con sufficienza il fuoco di fila che arriva dalla Lega. Giusto ieri il capogruppo in consiglio regionale Alberto Villanova ha avvisato gli alleati: «La lista Zaia è in campo, se vogliono vinceremo insieme. Altrimenti, faremo da soli. Comunque vada, sul Veneto continuerà a sventolare la bandiera di San Marco». Parole che sembrano non turbare i Fratelli: “La minaccia dei leghisti di correre da soli l’abbiamo già sentita, ma a noi risultano 30 anni di alleanza in giunta regionale senza alcun problema. E sarà ancora così. Si troverà un’intesa, come si è sempre trovata”. Il terzo mandato, che per Zaia sarebbe il quarto, viene dato per defunto. FdI non teme il Carroccio «Da soli i leghisti perdono» `La minaccia di uno strappo degli alleati non turba il partito di Giorgia Meloni. E il senatore Speranzon lancia Zaia a sindaco Venezia: «Lui sarebbe un grande sindaco». Eppure i lighisti veneti, salviniani compresi, ci credono.Ma sarebbe uno scivolone per Salvini, che vorrebbe dire uscire da tutte le alleanze. In tutta Italia. Chi glielo fa fare?». E i Fratelli non credono neanche al baratto Lombardia-Veneto: «In Veneto si vota quest’anno, in Lombardia si voterà nel 2028. Meglio l’uovo oggi o la gallina domani? E poi alla Lega conviene darci il Veneto e trattare per tenersi la Lombardia tra tre anni. Non c’è già il segretario Massimiliano Romeo che aspira a prendere il posto di Attilio Fontana?». Ne sono certi: «Le minacce non preoccupano la nostra presidente Meloni, sa che servono ai leghisti per ricompattarsi». Elena Donazzan fa la sintesi, sulla Tv Telechiara:

«Per il dopo Zaia c’è il mio nome e c’è quello di Mario Conte, e io lo voterei, ha un bel profilo». È la stessa Donazzan che ieri, su Facebook, ha scandito: «Non ci saranno terzi o quarti mandati, chi oggi pensa di mettere in discussione la compattezza di una coalizione che da vent’anni guida la regione piuttosto che la sacrosanta ipotesi che il candidato possa essere del partito che proprio in Veneto alle ultime Europee ha sfiorato il 38%, rischia di indebolire tutti», ma, ha aggiunto, «i nostri leader faranno la scelta migliore». 

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